REDAZIONE ANCONA

Traffico illecito di rifiuti: sgominata una banda

Nel mirino un’impresa di autodemolizioni e tre persone sono finite nei guai. L’inchiesta è della Direzione antimafia di Ancona

I carabinieri forestali durante l’ispezione

I carabinieri forestali durante l’ispezione

Sgominata un’organizzazione dedita al traffico illecito di rifiuti la quale smaltiva veicoli in spregio alle norme ambientali: nei guai tre uomini residenti nello Jesino. Disposto dalla direzione distrettuale antimafia di Ancona il sequestro di un impianto di autodemolizione veicoli che si trova nello jesino, i tre indagati rischiano adesso fino a sei anni di carcere.

Si tratta di un 85enne, un 54enne e un 56enne tutti residenti tra Jesi e Chiaravalle. Il blitz è scattato nei giorni scorsi quando i militari del Nipaaf e del Nucleo carabinieri forestali di Ancona, Jesi - San Marcello e di Arcevia, con il supporto della terza sezione cyber investigation del Roninv carabinieri del comando provinciale di Ancona, hanno eseguito un ordine di perquisizione personale e locale. Con contestuale sequestro di un impianto di autodemolizione veicoli, disposti dalla Dda di Ancona, a carico dei tre, accusati in concorso di aver posto in essere i delitti di attività organizzata per i traffici illeciti di rifiuti e inquinamento ambientale.

I tre indagati sono accusati di aver gestito ingenti quantitativi di rifiuti pericolosi provenienti dalla rottamazione di veicoli fuori uso, dichiarando falsamente che invece si sarebbe trattato di rifiuti adeguatamente bonificati di ogni parte pericolosa. In particolare i tre indagati risultano aver gestito un’impresa di autodemolizioni, organizzando un presunto sistema illecito di gestione di veicoli da sottoporre a rottamazione, i quali sono stati compattati inserendo al loro interno rifiuti non tracciati e cioè senza bonificarli dagli oli esausti o dagli acidi e senza inertizzare o smaltire gli airbag contenenti polveri pericolose. I tre sono anche accusati di aver causato inquinamento ambientale in un’area non autorizzata alla gestione dei rifiuti e non adeguatamente impermeabilizzata, utilizzata invece dall’impresa per gestire e smontare i veicoli fuori uso.

Tra l’altro pure da persone di cittadinanza estera non autorizzate a farlo. Alcuni dei rifiuti rimossi illegalmente dai veicoli sarebbero poi stati esportati all’estero e utilizzati come ricambi auto. Durante il blitz dei Forestali sono stati sequestrati anche 4 smartphone e pc, documentazione varia e due aree soggette alla presunta gestione illecita dei rifiuti le quali saranno sottoposte a campionamento da parte dell’Arpam di Ancona la quale dovrà verificare il presunto inquinamento ambientale.

Sara Ferreri