Terminal container nazionali, Ancona agli ultimi posti nel 2023 per movimentazione. Un risultato tutt’altro che onorevole per lo scalo dorico quello emerso dall’analisi economico-finanziaria dei terminal container nel 2024 pubblicata dal Centro Studi Fedespedi. Sotto la lente d’ingrandimento sono finiti i diciannove principali scali container del Paese e, nel 2023, hanno registrato una diminuzione complessiva dell’1,6% in termini di teu (si tratta dell’unità di misura dei container) movimentati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente scendendo da 9.993.292 a 9.828.893 di teu, in linea con il calo complessivo del -2,4% a livello nazionale passato da 11.570.173 a 11.295.845 di teu. A spaventare, tuttavia, di fronte al dato italiano, è il risultato davvero preoccupante del porto di Ancona che l’anno scorso ha toccato addirittura un -33,7% della movimentazione. Di fatto, stando all’analisi, si tratta della peggiore performance in assoluto, peggio del terminal Genova Bettolo (-30,5%) e Terminal Intermodale Venezia (-32,7%) Ancona (-33,7%).
"Il 2023 è stato un anno difficile per i porti italiani – rimarca la Federazione nazionale delle imprese di spedizioni internazionali – che hanno registrato una flessione del traffico container del 2,4%. Tale andamento si è riflesso, inevitabilmente, sui risultati delle società terminaliste che nel complesso hanno realizzato un fatturato di 820,8 milioni di euro rispetto ai 1.034 milioni del 2022 con un calo del -20,6% e con un risultato finale di 71 milioni al -44,5%". A realizzare la performance migliore è stato il porto di Savona (+40,3%), seguito da La Spezia, Venezia e Salerno.