PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Tra strategie e dubbi. Banchine e inquinamento, il porto va al rallentatore

I lavori sono praticamente fermi creando disagi e danni agli operatori dello scalo. Preoccupa soprattutto lo stallo delle 19, 20 e 21. Il rebus dell’elettrificazione. Comune e Authority sembrano procedere su binari diversi. E il Pia 2 non parte.

Tra strategie e dubbi. Banchine e inquinamento, il porto va al rallentatore

Una vista dall’alto del porto anconetano

Inquinamento atmosferico nelle zone della città vicine al porto. Il sindaco risponde in aula, ma restano dubbi su strategie e realtà dei fatti: "Lavoriamo su più piani – ha detto Daniele Silvetti rispondendo a un’interrogazione di Andrea Vecchi (Partito Democratico) – Oltre all’applicazione del PIA 2 (il piano contro l’inquinamento nel capoluogo coordinato dal professor Bonifazi, ndr) operiamo in partnership con l’Autorità di Sistema Portuale con cui il 25 ottobre prossimo firmeremo il protocollo sul Blue Agreement per il controllo delle emissioni delle navi in arrivo al porto dorico". In realtà il Blue Agreement è un accordo volontario firmato e condiviso dalla Capitaneria di porto, dell’Authority e dalle compagnie di navigazione nel lontano novembre 2018 il cui obiettivo era abbassare il livello di emissioni di NO2 nell’atmosfera. Limiti poi disciplinati dalla normativa EU in materia.

Silvetti ha toccato anche il delicato nodo delle banchine e qui ci sarebbero alcuni punti da sviscerare: "I lavori per l’elettrificazione delle banchine sono stati appaltati e dovranno essere conclusi entro il 2026 – ha aggiunto il sindaco – Tra le 7 prescrizioni previste nel Dpss (Documento di programmazione strategica del porto, ndr), oltre la Penisola, c’è anche lo spostamento a breve degli ormeggi di alcuni traghetti alle banchine 19, 20 e 21". Anche qui è bene dare uno sguardo alla situazione reale. Le banchine elettrificate rientrano nel Pnrr, la scadenza dei lavori è entro giugno 2026 e al momento quei lavori non sono ancora iniziati. Sono invece proprio fermi i cantieri strategici sui retro banchine di cui parlava il sindaco, dalla 19 alla 21, iniziati in pompa magna e ora piuttosto rallentati. Non pervenuta, inoltre, la tempistica di consegna della banchina 13 che il presidente dell’Ap, Vincenzo Garofalo, aveva dato per fatta entro giugno scorso. Insomma, Comune e Autorità portuale si muovono su due binari diametralmente diversi. Uno dei punti di contatto poteva essere la Stazione marittima e l’uso che se ne poteva fare, ossia creare più di 100 posti auto dove ora c’è un fascio di binari inutilizzati. Quando rendemmo pubblico il progetto, Garofalo in un’intervista (non smentita) al Carlino confermò l’intenzione di concedere l’area, ma il sindaco ne prese le distanze. Di fatto quel progetto, dopo la querelle è stato congelato se non del tutto scartato, con buona pace degli operatori portuali e del centro che lo bramavano.

Tornando alla questione inquinamento atmosferico, il primo cittadino ha confermato che il percorso del PIA 2 va avanti, sebbene senza nominare mai l’ideatore e l’estensore del dettagliato documento, Floriano Bonifazi. L’ex primario di Torrette a distanza di quasi un anno e mezzo dall’entrata in carica della giunta di centrodestra non ha ancora firmato il contratto di consulenza: "Il PIA 2 fa parte delle linee guida di mandato e nel dicembre scorso l’abbiamo finanziato per tre annualità con 200mila euro. Assieme al Pums garantirà il miglioramento della qualità dell’aria nel capoluogo".