L’ennesimo venerdì nero per il pronto soccorso di Torrette: contemporaneamente in attesa oltre 100 pazienti. Il punto più alto della confusione è stato toccato nel pomeriggio di ieri quando, verso le 17, in visita, in attesa o in osservazione c’erano 105 persone. Facile, di conseguenza, capire i tempi di attesa per la maggior parte dei codici verdi e dei codici bianchi, ossia le categorie di soggetti con patologie assolutamente non gravi e quindi alla fine della catena di emergenza. Ps di Torrette caso limite di una giornata complicata per tutti i reparti di emergenza del territorio a causa di un maxi-afflusso di pazienti, in larga parte anziani, senza contare un’ondata di casi di influenza prematura.
Un picco anticipato del virus influenzale che dovrebbe avere il suo massimo spessore entro la fine di quest’anno, ma che intanto ieri ha provocato un allarme generale per quanto concerne i ricoveri. Tra mattinata e pomeriggio tutti i pronto soccorso della provincia di Ancona, come già detto in particolare Torrette, hanno inviato una segnalazione di allarme in quanto la capacità di accogliere pazienti era satura. Ciò significa, in particolare, ps dell’Inrca incapace di accogliere e dunque i più indifesi contro l’influenza, ossia gli anziani, sono stati dirottati su Torrette. Pressoché inesistente il filtro da parte dei medici di famiglia che ormai non visitano più al di fuori dei loro orari di elezione. Ecco come dalle 10 di ieri mattina alla tarda serata chi ha lavorato in ps a Torrette ha vissuto un vero e proprio incubo, poi vissuto sulla pelle degli stessi soggetti costretti a lunghe attese. Alle 14 in sala d’attesa e in generale dentro il ps dell’ospedale regionale c’erano più di 80 pazienti che alle 16 sono diventati 99 e alle 17, come già accennato, 105. Solo da quel punto di non ritorno in poi il numero delle persone in attesa è sceso sotto quota 100 restando però sempre elevato. Va da sé che le attese per i ‘Verdi’ hanno superato le 10 ore, mantenendo in generale una media di 8-9 ore. La situazione sarebbe potuta diventare drammatica qualora si fossero presentate più urgenze, ossia i codici rossi, per fortuna giunti in maniera abbastanza limitata. Avendo la precedenza di cure per gravità e complessità, avrebbero richiesto le maggiori attenzioni. Non sono mancati gli ormai soliti casi Covid che continuano ad arrivare. Il tappo è rappresentato dai reparti di degenza Covid, le malattie infettive, saturi da almeno un paio di settimane. Nonostante il caos perenne, in pronto soccorso a Torrette per ora la necessità di ricorrere ai medici delle cooperative private per coprire i turni non c’è: "Qui ogni giorno c’è un grande lavoro da fare _ spiega Aldo Salvi, responsabile dell’area dell’emergenza di Torrette _, ma al momento posso dire senza tema di smentita che medici privati non ce ne sono e la cosa non è in programma per l’immediato futuro. Cosa accadrà più avanti non lo so. Per ora le posso dire che devo lasciarla perché devo proseguire le visite".
Pierfrancesco Curzi