"Torre Erap, affidiamo ancora i lavori"

L’annuncio di Urbinati: "Confidiamo che qualche azienda porti a termine il compito". Tolta l’impalcatura

"Torre Erap, affidiamo ancora i lavori"

"Torre Erap, affidiamo ancora i lavori"

Gli operai, tornati temporaneamente attivi sul cantiere per smantellare ciò che era rimasto dei lavori avviati, fra notevoli discussioni, nell’agosto 2018, sono stati immortalati dai residenti nell’area. Subito fotografati, sono stati segnalati sui social. Gli abitanti della zona erano preoccupati, adesso che il progetto che avevano a lungo osteggiato prima del via è ormai avviato, di rimanere per anni con lo scheletro di un palazzone rimasto a metà in abbandono davanti casa. "Abbiamo finalmente risolto il contratto con la ditta cui era stato assegnato originariamente l’appalto", dice in merito Maurizio Urbinati, segretario Erap Marche: "Siamo in fase di riaffidamento dei lavori a un nuovo soggetto per la prosecuzione. Si sta dunque procedendo a liberare in maniera definitiva il cantiere".

Difficile però dire quando effettivamente riprenderanno i lavori. "Quale sia la situazione nel settore dell’edilizia è noto, con le ditte tutte molto impegnate – prosegue Urbinati –, ma è vero che ora si sta un po’ placando l’effetto del Superbonus e confidiamo che qualche azienda interessata ad assumere il compito di portare avanti e concludere i lavori possa esserci". La costruzione della torre si sarebbe dovuta concludere per la fine di gennaio del 2020. Previsto un nuovo palazzo di sette piani per trenta alloggi a edilizia agevolata: in una zona già densamente edificata e abitata, il progetto ha suscitato, a lungo, critiche e proteste, con tanto di ricorsi al Tar e contrasti politici. Sui tempi Urbinati spiega: "Un 50% circa del lavoro è già stato fatto. L’edificio è stato quasi completato per quel che riguarda locali, tamponature e divisori interni. Restano da realizzare le finiture interne e la parte impiantistica. Con la ripresa del cantiere, la costruzione potrebbe avere termine nel 2024".

In via Tessitori l’Erap ha diritto e titolo a costruire sull’area che le fu ceduta per un milione di euro nel lontano 2002 dall’allora Stu, Società di trasformazione urbana, creata all’epoca dal Comune di Jesi per la riqualificazione di tutta la zona, mai decollata. Messa in liquidazione la Stu, ne è rimasta come unica eredità il progetto torre Erap, che gode anche di due milioni di euro di contributo regionale e contro il quale si era costituito un coordinamento che ha dato battaglia anche con un ricorso al Tar contro l’ultimo permesso edilizio, ma che poiu non è riuscito a fermarlo. Riguardo i precedenti, il cantiere, nel settembre 2020, fu scenario della clamorosa protesta di un operaio, che salì sulla gru minacciando il peggio. Nella primavera successiva, uno stop dei lavori fu causato pure da un focolaio Covid fra le maestranze. Poi il definitivo blocco dell’intervento, con la risoluzione del contratto fra Erap, che riteneva non ne fossero rispettati gli adempimenti, e l’impresa aggiudicataria dell’appalto: stilato il verbale per definire lo stato di avanzamento dei lavori e chiusa questa fase, rimane ora da individuare un nuovo soggetto cui affidare il completamento della costruzione.