di Alberto Bignami
Timbrava il cartellino in perfetto orario ma anziché entrare in ufficio, tornava indietro e prendeva l’auto di servizio vestendo i panni improvvisati del giardiniere, fornendo ovviamente le prestazioni anche a cittadini privati che lo pagavano in nero. A incastrarlo però è stata la troppa spavalderia nel raccontare agli stessi colleghi di lavoro quanto fosse furbo e bravo. Il giochino dell’uomo, un 65enne dipendente infedele dell’Azienda sanitaria unica regionale di Senigallia, è durato circa 6 mesi fino a quando i militari della Guardia di Finanza della Tenenza senigalliese, dopo averlo pedinato e aver raccolto tutte le informazioni utili, lo hanno denunciato per diversi reati: truffa ai danni dello Stato, punito con la reclusione sino a 5 anni; peculato ai danni della Pubblica Amministrazione, punito con la reclusione fino a 10 anni e 6 mesi; falsa attestazione della presenza in servizio, punito con la reclusione fino a 5 anni.
Il vantarsi in maniera eccessiva nel suo riuscire a "fregare" l’Asur e farsi, al posto delle ore di lavoro, i fatti propri, ha fatto sì che qualcuno chiamasse in forma anonima il 117 segnalando giustamente quanto accadeva. Compito delle Fiamme gialle, senza fare troppe domande, è stato quello di verificare la "voce". I primi accertamenti hanno evidenziato come il dipendente pubblico andasse regolarmente al posto di lavoro ma solo per timbrare il cartellino e quindi dedicarsi fin da subito a faccende private. Pedinato fin dall’uscita dalla propria abitazione a Senigallia, al mattino si dirigeva al posto di lavoro in bici per poi timbrare e andare successivamente al mercato, a fare la spesa nei vari alimentari, acquisti nei negozi, trovare gli amici in centro e, quando doveva effettuare lavori di giardinaggio, utilizzare l’auto dell’Asur per potervi caricare gli strumenti indispensabili per la "seconda attività" quali: tagliaerba, rastrelli, vanghe, cesoie, sacchi di concime e altro per poi raggiungere i terreni di sua proprietà o giardini di privati dove, oltre alla semina di piantine, effettuava la potatura di alberi e la cura di spazi verdi che gli venivano man mano affidati.
L’auto dell’Asur veniva poi utilizzata pure per effettuare operazioni di carico e scarico di piante e sementi, caricati in alcuni vivai o rivenditori. Quando l’orario di "fine turno" andava a concludersi, ecco che tornava per timbrare l’uscita. Ciò avveniva anche nelle cosiddette "giornate di lunga", quando l’orario terminava formalmente alle 17 e lui poteva anche "comodamente" pranzare a casa.
L’attività dei finanzieri è stata avviata a inizio 2020, subendo un’interruzione per l’emergenza sanitaria Covid-19, tenuto conto che il lockdown aveva, di fatto, condizionato anche la "libertà di movimento" del dipendente infedele, durante l’orario di lavoro. Il lavoro delle Fiamme gialle testimonia la costante e incessante azione svolta in conformità alle direttive strategiche fissate dal Comando Generale come polizia Economico Finanziaria, rivolta anche al contrasto delle condotte illecite ai danni della Pubblica Amministrazione. Attività, questa, al pari della tutela del settore Entrate, di notevole impatto sull’efficacia della spesa pubblica e sull’efficienza nell’erogazione dei servizi per il cittadino.