REDAZIONE ANCONA

Tifosi dorici esclusi: "Un’altra assurdità"

Trasferta vietata per i tifosi anconetani ad Ascoli Piceno per motivi di sicurezza, suscitando disappunto tra la società e i sostenitori.

Il vicepresidente dell’Ancona, Robert Egidi

Il vicepresidente dell’Ancona, Robert Egidi

Seconda trasferta vietata agli anconetani nel giro di due settimane. Prima San Benedetto, adesso Ascoli Piceno. L’Ancona che giocherà domenica pomeriggio al Bartolini lo farà senza i suoi tifosi. Niente biglietti per i residenti nella provincia di Ancona: lo ha deciso il prefetto di Ascoli Piceno, in seguito alle indicazioni fornite dal Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive che già nei giorni scorsi si era espresso negativamente. Nonostante Atletico Ascoli e Ancona si incontrino per la prima volta nella loro storia, infatti, è l’inimicizia sportiva storica tra anconetani e ascolani a mettere in allarme ministero e forze dell’ordine, in quanto in occasione del derby la tifoseria dell’Ascoli o parte di essa potrebbe decidere di affiancare quella dell’Atletico, creando potenziali tensioni per l’ordine pubblico. Un provvedimento che per la seconda volta finisce per danneggiare la tifoseria dorica che avrebbe sicuramente colto l’occasione per essere presente al derby, come pure la società ospitante che aveva fatto conto sugli incassi derivanti anche dai sostenitori dorici. Una decisione che non accontenta nessuno, insomma, presa in seguito alla riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dello scorso 12 novembre, in quanto "il citato incontro è connotato da elevati profili di rischio in ragione del forte antagonismo radicato nel tempo tra le frange ultras dell’Ascoli calcio (squadra di maggior blasone della città) e dell’Ancona, che va ben oltre la semplice rivalità campanilistica e che è sfociato – quando le due compagini hanno militato nello stesso campionato – in gravi disordini". L’ordinanza prefettizia recita anche che "pur essendo la prima volta che le due squadre si incontrano e benché l’Atletico Ascoli sia la seconda squadra del capoluogo per importanza e seguito, l’evento calcistico assume i connotati di un derby territoriale tra due realtà da sempre in contrasto, in grado di richiamare un grande numero di spettatori, non solo locali". E dunque per queste ragioni "ritiene altamente probabile che l’incontro possa rappresentare l’occasione per le frange ultras dell’Ascoli, che simpatizza con la seconda squadra cittadina, e dell’Ancona di porre in essere azioni violente o di gravi turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica". Di qui la decisione. "Ci adeguiamo ma non condividiamo – spiega il vicepresidente Robert Egidi –. Ci sembra assurdo che vengano posti questi divieti. E’ un danno per tutti, soprattutto per il nostro pubblico che non potrà seguirci come sicuramente avrebbe fatto. Come società non siamo d’accordo sulla decisione presa, ma ci adeguiamo, ovviamente, non possiamo fare altrimenti. Quando intervengono le autorità dobbiamo accettare le decisioni prese. Ma anche sul divieto di trasferta a San Benedetto, che ha uno stadio e un’accessibilità allo stesso che avrebbe permesso l’arrivo della tifoseria e il deflusso in tutta sicurezza, non eravamo d’accordo. Anche domenica ad Ascoli, magari, c’era la possibilità di concedere un numero di biglietti limitato agli anconetani. Ma, ripeto, possiamo solo esprimere il nostro parere e lamentarci, ma poi le decisioni le prendono l’Osservatorio e gli organi preposti".

Giuseppe Poli