di Marina Verdenelli
La moglie scopre che lui si sente con un’altra donna e quando decide di lasciarlo lui diventa geloso al punto di renderle la vita impossibile. Prima la minaccia di morte con frasi quali "ti faccio un buco in testa, sei finita, ti sparo, ti sfascio tutta", poi la perseguita con scenate avvenute anche in strada dove le avrebbe mimato perfino il gesto di tagliarle la gola. La coppia, ora separata, ha vissuto insieme a Jesi fino al 2018. Dopo tre denunce l’uomo è finito a processo per stalking aggravato dalla presenza dei figli minorenni e dal legame affettivo. Imputato un siciliano di 46 anni, difeso dall’avvocato Marco Flavio Torelli. Ieri mattina, al tribunale di Ancona, si è conclusa l’audizione dei testi dell’accusa e il giudice Carlo Cimini ha rinviato l’udienza al 25 maggio per sentire la presunta vittima degli atti persecutori, siciliana anche lei, di 39 anni, che si è costituita parte civile con l’avvocato Cristian Palpacelli. I due si erano messi insieme nel 2002 per sposarsi poi nel 2008. Dalla loro relazione hanno avuto due figli, minorenni all’epoca dei fatti contestati. Il matrimonio sarebbe andato bene fino all’estate del 2014 quando la moglie si è accorta che il marito si era scambiato dei messaggi affettuosi, tramite cellulare, con una donna. Lei aveva voluto delle spiegazioni ma il coniuge non gliele avrebbe fornite.
Il matrimonio sarebbe andato avanti per il bene dei bambini fino a quando l’anno dopo, mentre la coppia si trovava a Senigallia, ospite in casa di amici, arriva un messaggio di notte al telefonino della 39enne, da parte di un uomo che però lei non avrebbe nemmeno conosciuto. Il marito l’avrebbe aggredita fisicamente, davanti alla loro figlioletta, procurandole un taglio al sopracciglio che la donna si fece poi medicare in pronto soccorso. Visto il peggiorare dei rapporti il 46enne avrebbe lasciato la casa, nel 2017, e la coppia si sarebbe separata anche se non legalmente. Stando alle accuse lui, ogni volta che incontrava la moglie, l’avrebbe insultata e offesa e in una occasione le avrebbe buttato i vestiti nella spazzatura. Poi l’avrebbe tempestata di messaggi sul telefonino per minacciarla. A giugno del 2018 i due si sono incontrati vicino al Caffè Imperiale e lui le avrebbe mimato il segno di tagliarle la gola facendo strisciare il pollice al collo di lei. La donna ha denunciato tre volte, al commissariato di polizia, le situazioni di pericolo. L’imputato ha sempre rigettato le accuse. Le discussioni ci sarebbero state per la gestione dei figli ai quali, secondo l’uomo, lei non badava abbastanza.