Ancona, 15 novembre 2022 - È trascorsa quasi una settimana intera dalle scosse violente che hanno frustato il territorio costiero tra il pesarese e l’anconetano. Sopralluoghi e controlli sono ancora in corso da parte dei vigili del fuoco e dei tecnici comunali e dunque, a parte una stima provvisoria e non dettagliata, individuare l’ammontare esatto dei danni provocati dal sisma è abbastanza complesso. Una differenza sostanziale, tuttavia, sta caratterizzato le leadership dei due comuni più popolosi delle Marche. Da una parte il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, che già il giorno dopo le scosse di mercoledì scorso aveva quantificato in 20 milioni di euro i danni iniziali e adesso torna a chiedere lo stato di emergenza per il suo territorio comunale; dall’altra Valeria Mancinelli, a capo del comune capoluogo di regione che preferisce mantenere un profilo basso e attendere ulteriori accertamenti prima di comunicare una somma, comunque non precisa al centesimo, da richiedere per la copertura dei danni subiti dal patrimonio pubblico e privato di Ancona. Per ora la Mancinelli si è limitata a firmare e inviare a Roma il documento che suggella la richiesta di stato di calamità. Oggi riunione importante in ambito Cor, il Coordinamento operativo regionale.
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Sindaco Mancinelli, lei non ha ancora comunicato un ammontare, seppur provvisorio, dei danni che si sono verificati ai danni degli edifici pubblici e privati della città, come mai?
"Credo che vadano rispettati i passi e le procedure. Domani (oggi, ndr.) è in programma un vertice in riunione per fare il punto, magari lì sarà possibile avere qualche dettaglio in più. È vero, ho firmato la richiesta di stato di calamità, ciò non significa che io abbia chiaro il bilancio economico dei danni. Tenga conto che i sopralluoghi dei vigili del fuoco e dei tecnici del Comune sono in corso e andranno avanti ancora per giorni e dunque l’ammontare complessivo potrebbe crescere ulteriormente".
Altri sindaci hanno presentato subito un primo bilancio, lei cosa ne pensa?
"Noi non ci preoccupiamo dello strumento, a noi interessa il risultato. Lo Stato dovrà mettere a disposizione i mezzi per superare la crisi, il modo in cui lo farà non cambia il risultato. Le stime dei danni sono cose serie e delicate".
Passiamo all’argomento più importante, le scuole: sono confermate le procedure annunciate negli ultimi giorni?
"Sì, di fatto tre scuole verranno riattivate lunedì prossimo senza dover procedere ad alcun spostamento e resteranno nella sede di riferimento. Si tratta di lavori non strutturali e fantasmagorici, ma dove serve comunque eliminare qualsiasi rischio. Queste scuole sono le materne Sabin, le elementari Savio e le medie Marconi".
Le notizie peggiori riguardano altre scuole, è così?
"Per le medie del Pinocchio e delle Podesti e la materna 25 Aprile la chiusura dei plessi durerà mesi e dunque le lezioni dovranno proseguire altrove. Abbiamo già attivato tutti i percorsi, dai traslochi al servizio bus e così via. Le medie del Pinocchio si sposteranno per 6 classi su 7 alle Falcone di piazza Salvo d’Acquisto e 1 alle scuole di via Montagnola (a due passi dal Pinocchio, ndr.); le 12 classi delle Podesti andranno in toto alle Tommaseo nella parte libera e idonea; le 3 classi della materna di via 25 Aprile andranno nel plesso della materna Verne. Gli studenti in questione riprenderanno le lezioni in presenza giovedì".
È stata fatta confusione tra agibilità e vulnerabilità sismica, ci aiuta a capire?
"L’agibilità può essere di lieve entità per risolvere problemi che non mettono a rischio la sicurezza di studenti e personale. penso alle medie Leopardi, chiuse per due giorni a causa di un cornicione che rischiava di cadere davanti all’ingresso principale. Rimosso quel pericolo le scuole sono tornate agibili".
Sulla vulnerabilità sismica le cose stanno diversamente?
"A differenza di tanti Comuni, noi quelle verifiche le abbiamo fatte su tutti gli edifici scolastici. La vulnerabilità sismica non è un certificato che esprime il livello di resistenza ai fenomeni, visto che tutte le scuole sono a norma in linea di principio. Siccome gli standard migliorano sempre, esistono delle priorità temporali e noi in base a questo calendario stiamo intervenendo. La procedura di miglioramento ulteriore ai parametri aggiornati è come un diesel, se intervenissimo in contemporanea su tutte e 80 le scuole di nostra competenza ci sarebbero problemi di fondi e di spazi didattici. Per queste verifiche gli uffici stanno partecipando ai bandi nazionali e non, dal Pnrr ad altre forme di finanziamento".
Quali novità sul fronte degli sfollati?
"L’ultimo aggiornamento parlava di 17 persone al PalaIndoor, una struttura di emergenza momentanea. Ci stiamo muovendo per accogliere nuclei in hotel e bed and breakfast, alcuni sono già alla pensione Cantiani, ma altre strutture le stiamo reperendo".