VALERIO CUCCARONI
Cronaca

Terrazze, lecci tagliati. Una Portonovo mutilata è apparsa ai visitatori

Dal 22 le riprese del film. La genesi della storia che sta tenendo banco da dieci giorni. Il Carlino si è accorto dell’eliminazione degli alberi: da lì le polemiche e le indagini dei carabinieri forestali. Ora l’informativa è in Procura

Il campo da tennis realizzato alle Terrazze dove verrà girato il film con Favino

Il campo da tennis realizzato alle Terrazze dove verrà girato il film con Favino

Ancona, 13 ottobre 2024 – Martedì 1° ottobre, durante una visita a Portonovo, abbiamo scoperto che nel bosco delle Terrazze, tra il Fortino Napoleonico, il campeggio e la Torre De Bosis, in riva al mare, erano stati tagliati dei lecci per realizzare un set cinematografico. Nonostante fossero ancora pochissimi a conoscere la notizia, gli amanti della natura e di Portonovo erano già in allarme: avevano visto con i loro occhi ridursi quell’area boschiva e non ritenevano che in un parco naturale, com’è quello del Conero, sia corretto tagliare flora protetta per esigenze che nulla hanno a che fare con la preservazione della natura. Il direttore del parco del Conero, Marco Zannini, ha reso noto che gli uffici avevano visionato il progetto e avevano rilasciato i permessi richiesti dalla produzione, perché il piano di ripristino prevedeva che il set fosse disallestito, nuovi alberi piantati ed eseguite opere di miglioramento, a compensazione, pertanto risultava compatibile con le esigenze dell’Ente, che lo ha integrato con sue prescrizioni.

Il film con Favino e le polemiche

Il film, per cui è stato richiesto di abbattere i lecci delle Terrazze, è “Il Maestro” di Andrea di Stefano, attore e regista, che dirigerà Pierfrancesco Favino, nel ruolo di un ex tennista. La casa di produzione cinematografica è la Indigo Film, che registrerà in questo mese a Portonovo (dal 22 al 31 ottobre), San Benedetto del Tronto e Grottammare. Una volta pubblicata la notizia, sono iniziate le reazioni del mondo civico, associativo e politico, con tanto di richiesta di dimissioni del Presidente del Parco, Luigi Conte. Nel mirino è finito anche il vicepresidente, Riccardo Picciafuoco, perché ha dichiarato che i lecci tagliati erano 6, piccoli e secchi, ma i carabinieri della Forestale, intervenuti nell’area in seguito alla nostra inchiesta e a segnalazioni dei cittadini, ne hanno contati 23. In effetti, da un’intervista al direttore Zannini è emerso che la produzione aveva richiesto l’autorizzazione per tagliare 28 piante, con un diametro tra gli 8 e i 20 centimetri. A conclusione delle loro indagini, i carabinieri hanno inviato un’informativa alla Procura da cui risulta che non è stato rispettato in toto l’iter autorizzativo. Il Comune di Ancona, infatti, proprietario dell’area, a cui Indigo inviò la richiesta di autorizzazione, oltre al nulla osta del Parco del Conero avrebbe dovuto richiedere anche il parere della Regione Marche. Non avendolo fatto, Comune, Indigo e l’agronomo coinvolto riceveranno, per il momento, una sanzione amministrativa di 100 euro ciascuno.