Tentato omicidio in carcere. Condannato l’ex poliziotto Binni

Tre anni e 10 mesi all’ascolano che era rinchiuso in cella a seguito della condanna a 15 anni per l’omicidio della sua ex amante Rossella Goffo, la funzionaria della Prefettura di Ancona .

Tentato omicidio in carcere. Condannato l’ex poliziotto Binni

Tentato omicidio in carcere. Condannato l’ex poliziotto Binni

Il Collegio del tribunale di Ascoli ha condannato a tre anni e 10 mesi di reclusione Alvaro Binni al termine di un processo a suo carico per l’accusa del tentato omicidio di un compagno di cella quando era rinchiuso nel carcere di Marino a seguito della condanna a 15 anni per l’omicidio di Rossella Goffo, funzionaria della Prefettura di Ancona. I giudici hanno concesso all’ascolano le attenuanti generiche, condannandolo al pagamento del risarcimento danni al detenuto che si è costituito parte civile, assegnandoli una provvisionale di 1.000 euro. L’entità del risarcimento andrà valutata in sede civile. L’avvocato difensore Massimo Cappelli attende di leggere le motivazioni della sentenza, ma è fin d’ora scontato che farà ricorso in Appello. La pubblica accusa aveva chiesto 5 anni di carcere. Durante il processo Binni si è difeso riferendo che "quando ero detenuto nel carcere di Ascoli ho subito aggressioni, sono stato maltrattato, subivo furti delle mie cose in quanto ex poliziotto e proprio per questo ero in una delle due piccole stanze sovraffollate della sezione protetti". Così ha ricostruito il fatto la presunta vittima dell’aggressione. "Ero andato in bagno e avevo preso il caffè quando mi sono trovato di fronte Binni che mi ha messo le mani al collo iniziando a stringere con forza; mentre lo faceva mi ha urlato "non sai chi sono io". Poi mi ha sbattuto contro la grata della cella continuando a stringere, tanto che a quel punto ricordo solo che sono svenuto". Per pubblico ministero Cinzia Piccioni quanto fatto da Binni quel giorno configurerebbe il reato di tentato omicidio; accusa per la quale ha certamente avuto un peso l’omicidio della sua ex amante, Rossella Goffo, strangolata prima di essere sepolta al Bosco dell’Impero a Colle San Marco. "All’epoca avevo ancora da scontare metà della pena. Più volte sono stato picchiato – si è difeso Binni - tanto da presentarmi alle udienze del mio processo col volto tumefatto. Ero esasperato per i soprusi e le aggressioni. Quella mattina – ha raccontato l’ex poliziotto ascolano - fui svegliato dal fumo di sigaretta che proveniva dal bagno dove c’era il mio compagno di cella. Quando è uscito l’ho preso per la maglietta e l’ho sbattuto contro la cancellata; ha perso l’equilibrio, ma l’ho protetto per non fargli sbattere la testa. Quando è finito a terra gli ho messo le mani sullo sterno e l’ho tenuto giù finché non è giunto un altro detenuto e allora ho tolto le mani".