Ancona, 7 maggio 2024 – Quando i carabinieri di Sassoferrato sono sopraggiunti l’aggressore, con le mani insanguinate, si stava allontanando senza coltello, spezzatosi per la furia e con la lama finita a terra. Lei gridava aiut, ferita all’addome e alla schiena, uscendo dal parcheggio e poi, stremata, sarebbe caduta a terra, come ha riferito un testimone e dove l’hanno trovata i soccorritori. Lui stava cercando di andarsene e non avrebbe opposto resistenza ai carabinieri della stazione di Sassoferrato, coordinati dai colleghi della compagnia di Fabriano i quali, accorsi, lo hanno bloccato per portarlo in caserma dove è stato ascoltato e poi portato in carcere. Intanto a prestare le prime cure alla donna che ha perso parecchio sangue sono stati i medici del 118 dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Sassoferrato i quali hanno chiesto l’ausilio dell’eliambulanza, Icaro 2 di base a Fabriano.
Nel primo pomeriggio di ieri Davide Sebastianelli è stato portato in carcere a Montacuto. Non avrebbe spiegato il proprio gesto nè cercato di giustificarlo, come in uno stato catatonico. Nel tardo pomeriggio di ieri si attendeva che il cinquantenne nominasse il suo avvocato di fiducia, dopodichè si sarebbe tenuta la convalida dell’arresto.
Uno choc incredibile nel piccolo Comune di poco più di settemila anime. Eppure i vicini e i conoscenti della coppia sapevano che tra di loro non correva buon sangue e che episodi di violenza, soprattutto verbale si erano già consumati. La donna avrebbe già subito accuse pesanti e aggressioni, elementi per cui in passato erano stati allertati i servizi sociali che avevano seguito la famiglia che allora aveva una figlia minorenne.
"Ci sono stati episodi pregressi – riferisce una signora che abita nello stesso condominio – Episodi piuttosto burrascosi dopo l’ultimo dei quali lui era andato a vivere fuori casa. Siamo sotto choc e molto dispiaciuti per lei che non meritava questo". "Per fortuna la ragazzina non era presente" aggiunge un altro vicino sotto choc.
Una tragedia sfiorata. E la mente va subito a Titti Marruocco l’infermiera 53enne assassinata a pochi chilometri da qui, a Cerreto d’Esi, sette mesi fa, per mano del marito da cui si stava separando, Antonio Panariello, arrestato sotto casa poco dopo. Lei lo aveva denunciato per i maltrattamenti che subiva da anni e stava cercando di ricostruirsi una vita quando è stata brutalmente accoltellata, di notte, nella casa dove viveva con i figli. Lui aveva il braccialetto elettronico quando l’ha accoltellata fino a farla morire.