Suicida a 15 anni a Senigallia e l’ombra del bullismo, al setaccio cellulare e pc: la verità nei messaggini

Aperto un fascicolo per induzione al suicidio contro ignoti. Un atto dovuto per verificare la denuncia della madre della giovanissima vittima che già dalle prime ore della sua scomparsa aveva parlato di atteggiamenti volgari e denigratori nei confronti del figlio da parte di altri minorenni. Via all’autopsia. Il ministro Valditara: “Profondo dolore e sgomento”

Si uccide a 15 anni: le indagini dei carabinieri si sono concentrate sul cellulare e sui dispositivi elettronici utilizzati dal ragazzino per cercare eventuali messaggini che potrebbero accertare l'ombra del bullismo di cui ha parlato la mamma della giovane vittima già

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Senigallia (Ancona), 15 ottobre 2024 – Sono top secret le indagini dei carabinieri che stanno studiando a 360 gradi il contesto nel quale è maturata la tragica decisione del 15enne di togliersi la vita all'interno di un casale a Montignano, frazione di Senigallia (Ancona) con l'arma del padre.

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Ancora da accertare eventuali atteggiamenti di bullismoda qui l’ipotesi di reato dell’induzione al suicidio con cui la Procura ha aperto un fascicolo al momento ancora contro ignoti. In ballo ci sarebbe il coinvolgimento di altri minorenni. Intanto oggi alle 14 è stato conferito l'incarico a Luca Russo per le verifiche sui dispositivi informatici come cellulare, playstation e pc portatile, del ragazzino. Alle 14.30 è iniziata l'autopsia a Torrette a cura del medico legale Eva Montanari.

A parlare di atti di bullismo e di quotidiano accanimento nei confronti del figlio c'è la denuncia della madre, anticipata nel corso della notte tra lunedì e martedì ai carabinieri, mentre erano in corso le ricerche del ragazzo uscito di casa la sera senza dire nulla, ma formalizzata presso la stazione dei carabinieri di Mazzocca ieri pomeriggio.

Nella denuncia vengono fatti due nomi e vi è la descrizione di un terzo, ha spiegato Pia Perricci, legale della famiglia, possibili responsabili di atteggiamenti volgari e denigratori nei confronti del ragazzino suicida. Che, esasperato dai comportamenti dei coetanei, aveva anche espresso ai genitori il desiderio di cambiare scuola.

Stando alle prime dichiarazioni della dirigente all'Istituto alberghiero Panzini non era mai scattato alcun allarme. Per questo le verifiche dei carabinieri prenderanno in esame i messaggi all'interno del telefono cellulare del quindicenne e le testimonianze, sia nell'ambito scolastico che nella cerchia degli amici, per ricostruire se c'è stato un tale accanimento. Il coordinamento investigativo è nelle mani delle due procure, ordinaria e minorile. 

Il ministro Valditara: “Profondo dolore e sgomento"

"Profondo dolore e sgomento per il suicidio del giovane Leonardo, ai suoi genitori va il mio più sentito cordoglio". Così, in una nota, il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in merito al suicidio del ragazzo di Senigallia. Il ministero "si è subito attivato per verificare, per quanto di propria competenza, le dinamiche dell'accaduto. Al di là delle singole responsabilità, che saranno accertate nelle sedi opportune, non possiamo tollerare che il bullismo diventi un tratto di una certa gioventù - prosegue Valditara -. Dobbiamo eradicarlo dalla società, partendo dalla scuola e in collaborazione con le famiglie. È importante ripristinare, proprio a partire dalla scuola, alcuni principi, quali il rispetto delle regole, il valore assoluto della persona umana, la responsabilità individuale. Perché la scuola deve essere sempre un luogo sereno di crescita per tutti i nostri ragazzi. Per questo continueremo a lavorare con ancora maggiore decisione per contrastare la cultura della violenza e della prepotenza, dell'insulto e del dileggio", conclude il ministro.