SILVIA SANTARELLI
Cronaca

Suicida a 15 anni, i genitori di Leo dal ministro con un dossier: scuola nel mirino

Il ragazzino di Senigallia si uccise perché non sopportava più gli atti di bullismo. La famiglia ricevuta da Valditara: L’avvocato: “Abbiamo portato documenti inediti”

Il 15enne suicida aa 15 anni e nel riquadro il ministro Valditara

Il 15enne suicida aa 15 anni e nel riquadro il ministro Valditara

Ancona, 7 novembre 2024 – Ieri Francesco Calcina e Viktoria Ramanenka, insieme al loro avvocato Pia Perricci, hanno incontrato a Roma il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Lo scorso 14 ottobre, il figlio della coppia, Leonardo, 15 anni, si era tolto la vita sparandosi con la pistola di ordinanza del padre vigile urbano che era custodita in una cassaforte. Un gesto premeditato, su cui aleggia l’ombra del bullismo: Leonardo pochi giorni prima di togliersi la vita si era confidato con la madre raccontandole le angherie e le umiliazioni che subiva ogni giorno a scuola: risatine, nomignoli, ma anche manate nelle parti intime.

Troppo, anche per lui, che qualche giorno prima avrebbe cercato una mediazione con quei bulli, tre: due ragazzi e una ragazza quelli che sono stati denunciati dai genitori dopo i racconti del figlio.

Leonardo frequentava l’Istituto Panzini di Senigallia e dopo l’accaduto sulla scuola si sono accesi i riflettori, una scuola che l’avvocato Perricci ha più volte accusato di omertà e che ora è attenzionata anche dal ministro dell’istruzione Valditara. Ieri, durante l’incontro, i genitori hanno consegnato al ministro un dossier contenente anche il testo della mail che una professoressa aveva inviato ai colleghi dopo la morte del giovane.

Ecco uno stralcio del testo: “Le notizie che escono tutti i giorni sui giornali e sui social - riporta l’invito - ledono profondamente la nostra dignità di insegnanti e l’immagine della nostra scuola. Chi desidera può inviare un’e-mail, alcuni colleghi già lo hanno fatto, e chiedere alla dirigenza di procedere e attivare la forma di tutela più alta contro le affermazioni diffamatorie”.

“Abbiamo consegnato documenti inediti – spiega il legale - lettere che ho ricevuto dal personale docente e Ata, dove mi è stato segnalato che la mail della docente non sarebbe stata inviata di sua iniziativa, ma perché spinta da qualcun altro. Il ministro procederà con ulteriori ispezioni, le prime due non lo hanno soddisfatto. Noi siamo soddisfatti dell’esito di questo incontro e fiduciosi su quello che potrà accadere”.

Consegnato anche il progetto che prevede che Leo sia ricordato con una legge: “Chiediamo che venga insegnato un codice che prevede una crescita istruttiva e costruttiva a livello umano. La scuola deve essere un luogo sicuro, per tutti”.