Senigallia (Ancona), 18 giugno 2018 - Sequestrata in una camera d’albergo, sarebbe stata costretta a subire per ore violenti rapporti sessuali senza la possibilità di chiedere aiuto, dopo essere stata selvaggiamente picchiata al volto e sul corpo. E’ quanto ha denunciato domenica mattina al commissariato di polizia di Senigallia una 42enne di Ancona, riuscita a sfuggire all’incubo dopo l’intervento dell’albergatore, che sentendo le grida provenire dalla camera aveva intimato a entrambi, vittima e carnefice, di lasciare immediatamente l’albergo. La donna avrebbe conosciuto l'uomo nella serata precedente in un locale del lungomare avrebbe trascorso con lui qualche ora chiacchierando.
Con la scusa di aver dimenticato qualcosa in stanza l'uomo si è quindi fatto accompagnare fin sotto la struttura. Qui, secondo il racconto della donna, al rifiuto di lei di salire in stanza l'uomo l'avrebbe colpita e trascinata nella camera. Da qui l'incubo: alla polizia ha riferito di aver urlato più volte. Dei turisti che soggiornavano in una stanza accanto avrebbero anche sentito quelle grida ma impauriti non avrebbero fatto scattare l'allarme.
La donna è ricoverata nell’ospedale di Senigallia, l’uomo, un trentenne di origine congolese ma cittadino italiano, ex pugile di categoria pesi superleggeri, è rinchiuso nel carcere di Montacuto con l’accusa di sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni. Ai poliziotti ha detto che i rapporti erano consenzienti