MARINA VERDENELLI
Cronaca

Strage di Corinaldo, la Procura chiede condanne per mezzo secolo di carcere: "Il locale doveva essere chiuso"

Dura requisitoria nei confronti dei nove imputati nel processo bis per la sicurezza della Lanterna Nella discoteca morirono cinque minorenni e una mamma di 39 anni : era l’8 dicembre del 2018

Ancona, 22 dicembre 2023 – La Procura chiede mezzo secolo di carcere per i morti della Lanterna Azzurra di Corinaldo. A cinque anni dalla tragedia, dove persero la vita cinque minorenni e una mamma di 39 anni, è in via di chiusura il processo bis sulla strage, quello relativo alla sicurezza della discoteca di via Madonna del Piano e alle procedure amministrative che hanno portato la Commissione di Pubblico Spettacolo, ad ottobre del 2017, a rilasciare i permessi per una sala da ballo. Per la pubblica accusa non c’erano le condizioni per far restare la Lanterna Azzurra aperta, adibita a poco più di magazzino agricolo.

Le vittime della strage di Corinaldo
Le vittime della strage di Corinaldo

I pubblici ministeri Valentina Bavi e Paolo Gubinelli, dopo una requisitoria fiume durata tre giorni, ieri pomeriggio hanno concluso la complessa e articolata discussione formulando le richieste di condanna per tutti e 9 gli imputati e la società Magic Srl che gestiva il locale. Una richiesta che ammonta a 49 anni e 8 mesi complessivi di carcere. Una requisitoria severa la loro, apprezzata da familiari e avvocati delle vittime, meno dai legali delle difese.

Le richieste

Per i sei membri della commissione di pubblico spettacolo sono stati chiesti: 6 anni e 6 mesi per l’ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi (presiedeva la commissione), 6 anni e 6 mesi anche per Massimo Manna, responsabile del Suap, 6 anni e 8 mesi per il vigile del fuoco Rodolfo Milani, 5 anni e 6 mesi per Francesco Gallo dell’Asur area vasta 2 di Senigallia, stessi anni di condanna per Massimiliano Bruni, il perito esperto di elettronica e Stefano Martelli, della polizia locale. Per Quinto Cecchini, socio della Magic Srl che gestiva la discoteca, chiesti 5 anni. Per Francesco Tarsi, ingegnere ingaggiato dalla Magic, chiesti 2 anni e 6 mesi. Per Maurizio Magnani tecnico della famiglia Micci, proprietaria dell’immobile, chiesti 6 anni. Per stabilire la sanzione amministrativa per la società Magic i pm hanno rimandato alla giudice Francesca Pizii di stabilire una somma "secondo i canoni di giustizia". Per gli imputati (nessuno era in aula ieri, c’erano però i parenti delle vittime) le accuse, a vario titolo, sono cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale.

Le reazioni

"Non sono d’accordo su nulla – è stato il commento dell’avvocato Marina Magistrelli, che difende Principi, Manna e Milani – la ricostruzione fatta in aula dalla pubblica accusa è stata già tutta smentita nel dibattimento". Per l’avvocato Irene Ciani, che tutela la famiglia di Benedetta Vitali, "la Procura ha fatto un lavoro enorme riportando bene i fatti". Per Giuseppe Orlandi, padre di Mattia, una delle vittime, "non c’era nulla a norma, scandalose le dichiarazioni del periti di parte, hanno detto che i nostri figli sono morti in piedi". II 12 gennaio inizieranno le discussioni delle parti civili.