È una lettera di denuncia, quella di Gianluca Falasca inviata al nostro giornale. Che non fa altro che rimarcare la vergogna della strada di Barcaglione tra Falconara e Ancona: "Siamo immersi in continui disagi in un’arteria focale, che unisce la città con le zone limitrofe – l’incipit di un messaggio esasperato –. Oggi, dopo giorni di piogge, ci troviamo in momenti complicati. La strada è distrutta. È un continuo di macchine che spaccano le gomme. Non si può più andare avanti così. Sotto le elezioni tante promesse poi, come sempre, il nulla cosmico".
La strada, infatti, è particolarmente frequentata in questo periodo. Anzi, chiarisce Falasca: "Da anni". Complice soprattutto il cantiere Anas per il raddoppio della Variante alla Strada Statale 16, che sta riversando mezzi, compresi quelli pesanti, sulla collina del Barcaglione. Il risultato è una via altamente trafficata, ma in condizioni horror. Pneumatici che saltano e cerchioni spaccati sono quasi all’ordine del giorno per gli automobilisti. Alcuni di loro avrebbero già promosso cause dinanzi ai giudici di pace per chiedere i risarcimenti. Argomenti già scritti e riscritti sul Carlino.
C’è un elemento in più, in questa storia da brividi. La rabbia crescente dei residenti come Falasca, pronti e determinati ad adire le vie legali. Non solo lui, ma anche molti di quelli che vivono nel residence, nei condomini vicini o nelle villette a schiera. Infuriati per una strada colabrodo, più volte protagonisti di appelli che hanno descritto una situazione insopportabile, tra buche, dossi e sconnessioni. Appelli che, purtroppo per loro, sono caduti sistematicamente nel vuoto. E per questo, nel mirino degli abitanti, sono finiti i due Comuni di confine. Che a conti fatti si sono mossi in ordine sparso. Ad esempio Falconara, nel tratto di competenza, ha emesso una "zona 30": ma serve a poco. E soprattutto mancano i controlli. Entrambi i Municipi, piuttosto, avrebbero chiesto che le ditte proprietarie dei mezzi pesanti che percorrono la strada quotidianamente concorrano alle spese delle opere di sistemazione del (fu) manto stradale. Ma finchè l’opera di raddoppio della variante è in corso, non si muove una paglia.
Il malcontento dei residenti appare inarrestabile. Tanto che i prossimi passi sembrano ormai certi. Il primo è una maxi petizione, che possa coinvolgere non soltanto chi vive a quelle latitudini, ma anche chi frequenta la strada del Barcaglione. Raccolta firme che sta partendo proprio in queste ore. Il secondo: una diffida legale per i due Comuni, esortandoli a sistemare una strada che, se percorsa in auto, produce l’effetto di un tagadà.