Spiaggia erosa. Si cammina in fila indiana dentro l’acqua

I 300 ombrelloni nell’area concessa alla Capannina. Ciò che manca è il tratto libero: lavori in ritardo.

Spiaggia erosa. Si cammina in fila indiana dentro l’acqua

Spiaggia erosa. Si cammina in fila indiana dentro l’acqua

Un gruppo di bambini cammina in fila indiana lungo la battigia a Portonovo e molti sono costretti a entrare in acqua a causa dei limiti fissati dai paletti e dalla corda che delimita l’area dello stabilimento balneare la Capannina. Le immagini, racchiuse in un post pubblicato l’altro ieri, hanno fatto il giro dei social: ‘Anche a Portonovo i diritti sono di tutti e i 5 metri dalla battigia andrebbero rispettati’ è il commento al post. Un tema di cui si è dibattuto molto nelle ultime settimane, non sempre in maniera lucida e obiettiva, emerso anche nel dibattito del consiglio comunale. Ieri è ufficialmente partita la stagione balneare, ombrelloni e lettini sono a disposizione di bagnanti e turisti, ma la situazione della spiaggia in zona Capannina è davvero particolare. I circa 300 ombrelloni dello stabilimento sono stati piazzati nelle aree private (per cui il concessionario paga un affitto al proprietario del terreno), anche se sacrificati; ciò che manca è la spiaggia libera, mangiata dalle mareggiate del marzo scorso, una profonda erosione che ha tagliato l’arenile e creato una sorta di scalone. Il problema, semmai, è il ritardo con cui l’amministrazione comunale si è mossa per sistemare le cose. È stato annunciato il famoso ‘paleggiamento’, ossia il trasporto di materiale dal tratto di spiaggia della Torre alla Capannina, intervento che però verrà effettuato soltanto nella seconda metà di giugno. Temi lunghi a causa degli approfondimenti, imposti dall’Ente Parco del Conero, che dovranno essere svolti dagli esperti (anche con l’uso di sub) per tutelare un’alga molto importante per l’ecosistema di quel territorio. Se la macchina si fosse mossa già ad aprile , e non a maggio, forse oggi la situazione sarebbe già risolta e invece tutti protestano. I titolari della concessione per la situazione di ristrettezza di spazi, i bagnanti che frequentano la spiaggia libera e le associazioni che si battono per un minor sfruttamento della baia di Portonovo e un allargamento dell’arenile pubblico. Il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, nel frattempo ha fatto capire che sarebbe d’accordo a portare avanti l’opera di arretramento degli stabilimenti balneari di Portonovo già a partire dal 2025.