Inizia nel segno della meditazione e dell’haiku la nuova giornata del festival di poesia ‘La Punta della Lingua’ di Ancona. Alle 10 nel parco della Cittadella, dopo una breve introduzione su storia e struttura dell’haiku (breve forma tradizionale della poesia giapponese) Giovanna Capogrossi, attiva da anni nell’offerta di percorsi individuali di counseling gestaltico integrato e conduzione di gruppi di meditazione, accompagnerà nella ricerca di quel silenzio interiore favorevole all’osservazione delle ‘cose come sono’ tipica dell’haiku. Dalle 17 alle 23 la Sala Boxe della Mole Vanvitelliana ospiterà ‘Best of Zebra (parte 1)’, selezione di 50 minuti di video-poesia in loop, in collaborazione con ‘Zebra Poetry Film Festival’, e di ‘L’infinito’ di Simone Massi. Il video presenta una selezione delle migliori video poesie degli ultimi 25 anni di ‘Zebra Poetry Film Festival’. Il format ospita le migliori animazioni, i lungometraggi e i video sperimentali ispirati alle poesie di John Ashbery, W.H. Auden, Gary Snyder, Ghayath Almadoun, Peter Reading, Oyvind Rimbereid, Daniela Seel, Azzurra D’Agostino e altri. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Sempre alla Mole (ore 18, nella corte) è in programma ‘Le Marche della poesia’. La regione non è solo la terra di Giacomo Leopardi, ma anche di altri grandi poeti tra cui Paolo Volponi, Joyce Lussu, Franco Scataglini e Luigi Di Ruscio, che hanno aperto la strada a un gran numero di poeti contemporanei, molti dei quali già affermati. Per testimoniare e coltivare questa presenza plurale, ogni anno il festival dà spazio alle voci del territorio. Letture di Virginia Carpegna, Giorgiomaria Cornelio, Laura Corraducci, Francesca Perlini, Riccardo Socci, Marco di Pasquale. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Proprio di un nostro grande poeta, Luigi Di Ruscio, alle 19 parleranno il curatore di "Poesie scelte" (Marcos y Marcos) Massimo Gezzi e il critico Massimo Raffaeli. A 10 anni dalla scomparsa, una nuova scelta antologica (la terza in vent’anni) conferma la persistenza dell’interesse per la figura e per l’opera del poeta-operaio fermano Luigi Di Ruscio, e per il suo magmatico e ancora inossidato pastiche linguistico. Questa selezione si avvale di un’ampia scelta auto-antologica effettuata da Di Ruscio stesso. La crestomazia spazia dalle prime seminali esperienze degli anni 50 alle ultime prove, ironicamente epigrafiche, degli anni 2000. Ingresso libero fino a esaurimento posti Si chiude alle 21, sempre nella corte della Mole (ingresso 10 euro), con ‘L’Ammore nun’è ammore - 30 sonetti di Shakespeare traditi e tradotti da Dario Jacobelli’, con Lino Musella (anche regista) e Marco Vidino (cordofoni e percussioni).
Info: Amat (0712072439) tutti giorni dalle 10 alle 16.