Ancona, 13 aprile 2022 - Un’operazione pulita, portata a termine senza rischi e col massimo risultato possibile. Così il personale della polizia stradale del comparto Marche e della polstrada di Senigallia sono riusciti ad assicurare alla giustizia Federico Pecorale, il 29enne abruzzese che l’altro giorno ha sparato a una barista di Pescara perchè gli aveva servito troppo lentamente gli arrosticini che aveva richiesto.
Pecorale dopo l’aggressione choc è rimasto un uomo in fuga per meno di 24 ore grazie alla perfetta ricostruzione delle indagini e delle ricerche che hanno coinvolto proprio la polizia stradale marchigiana, oltre alla squadra mobile di Pescara, competente per quanto accaduto nella città abruzzese.
A raccontare alcuni particolari dell’operazione è Rita Padovani, vicequestore aggiunto in servizio al compartimento della polizia stradale delle Marche: "È stata un’operazione rischiosa, messa in atto in pieno giorno e col massimo del traffico, ma abbiamo fatto tutto in piena sicurezza, con una precisione chirurgica _ racconta la Padovani, presente ieri mattina alla festa della polizia che si è celebrata alla Mole di Ancona _. Il soggetto arrestato non si è accorto di nulla, rimasto sorpreso quando siamo intervenuti alla stazione di servizio e non ha opposto alcuna resistenza. Non gliene abbiamo dato il tempo e il modo.
Non si aspettava di essere individuato e preso subito. Ovviamente sono stati molto importanti i contatti stabiliti col tassista che noi abbiamo seguito a debita distanza senza destare sospetti. Lo stesso è stato fatto fermare nell’area di servizio lungo la carreggiata nord della A/14 in territorio marchigiano _. Una volta che il tassista si era allontanato un attimo siamo intervenuti, ripeto, in piena e totale sicurezza, senza mettere a repentaglio la vita delle persone. Il soggetto da fermare lo abbiamo subito riconosciuto, non c’erano dubbi che si trattasse di lui, in fondo avevamo le descrizioni precise grazie ai filmati che avevano iniziato a girare anche in rete. L’immediata perquisizione ci ha consentito di trovare l’arma e noi ufficialmente abbiamo fatto scattare il procedimento di fermo per possesso illegale di armi, mentre per il tentato omicidio era tutto in capo ai colleghi della mobile di Pescara".
Grande merito dunque al personale della nostra polizia stradale. La dottoressa Padovani ci tiene a rimarcare un dettaglio: "Ci siamo mossi bene, alla perfezione direi, in quanto noi della polstrada eravamo tutti in uniforme e colori di istituto, a differenza del personale della squadra nobile che opera in borghese. Non avessimo fatto massima attenzione, tutta l’operazione rischiava di saltare". All’intervento congiunto hanno preso parte complessivamente cinque pattuglie, tre della polstrada delle Marche e due della mobile pescarese, in tutto una dozzina di agenti.
Pecorale non parla, il gip convalida l'arresto
Il gip del Tribunale di Pesaro si era riservato di decidere sulla convalida del fermo di Federico Pecorale - che si è avvalso in udienza della facoltà di non rispondere: il magistrato si è posto il problema della competenza territoriale sui reati commessi tra Abruzzo e le Marche. A renderlo noto è l'avvocato difensore dell'uomo, Florenzo Coletti. Poi ha deciso per la convalida dell'arresto. Pecorale resta in carcere a Pesaro.