Ancona, 2 dicembre 2024 - Sei persone, indagate a vario titolo per associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di droga, sono state sottoposte alla custodia cautelare, emessa dal gip di Ancona, su richiesta della locale direzione distrettuale antimafia. In particolare, quattro persone sono finite in carcere, mentre altre due sono ai domiciliari con braccialetto elettronico.
Contestualmente sono state eseguite, nei confronti di altri sei indagati, delle perquisizioni domiciliari alla ricerca di sostanze stupefacenti.
L'indagine dei carabinieri del comando provinciale, denominata Vallesina 3, è l’epilogo di un’attività di indagine iniziata nel 2014 che ha portato all’individuazione di un sodalizio dedito allo spaccio di droga nella zona della Vallesina.
I militari dell'Arma, grazie alle intercettazioni telefoniche e ai servizi di osservazione e coordinamento con la polizia spagnola sono riusciti a portare alla luce l'esistenza di un un sodalizio, organizzato su base familiare, dedito allo spaccio di stupefacenti in provincia di Ancona.
L’indagine è partita circa un anno fa, nel mese di ottobre, a seguito delle ricerche messe in campo per la cattura di un latitante che doveva scontare 8 anni e 21 giorni di carcere, a seguito dell’operazione Vallesina, che ha portato a contestare vari reati come quello di rapina, detenzione di armi e cessione di sostanze stupefacenti. Crimini commessi tra le province di Ancona, Pesaro e Macerata nel 2015 e nel 2016.
Nel corso delle intercettazioni è emerso come il latitante si fosse rifugiato in Spagna, a Figueres e stesse programmando l'acquisto di un carico di stupefacenti prima delle festività natalizie. Così, il 27 novembre, con la collaborazione della polizia spagnola, l'uomo è stato catturato e trasferito nel carcere di Viterbo.
Dopo l’arresto il latitante, a capo dell’organizzazione, benché recluso prima nelle carceri spagnole e poi in quelle italiane, ha continuato ugualmente a dare disposizioni ai famigliari, sia in occasione dei colloqui, sia con l’utilizzo di un telefono cellulare, cercando di organizzare, con l’ausilio della moglie, la distribuzione della droga.
Durante le indagini, la moglie del latitante è stata arrestata mentre cercava di consegnare al marito, all’interno del carcere, 15 grammi di cocaina, 15 grammi di hashish e 15 grammi di sostanza da taglio. Il genero è stato arrestato a seguito di una perquisizione domiciliare che ha portato al ritrovamento di 1,9 chili di hashish, 60 grammi di cocaina, diversi bilancini di precisione e il libro mastro contenente la contabilità dell’organizzazione criminale.
Nelle vicinanze dell’abitazione del latitante sono stati inoltre rinvenuti e sequestrati, celati in un nascondiglio, 1,2 chili di hashish, suddivisi e confezionati in 14 panetti. Le indagini hanno inoltre ricostruito 18 casi di cessione di droga, tra marijuana, cocaina e hashish.