GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Spacca regista di un nuovo ’film’: "Destra o sinistra? Ci interessa la convergenza sui programmi"

L’ex presidente della Regione torna alla carica con Base Popolare, al suo centro guardano tutti "Su lavoro e crescita gli ultimi cinque anni si è rallentato. La sanità? Si parte dalle persone".

Spacca regista di un nuovo ’film’: "Destra o sinistra? Ci interessa la convergenza sui programmi"

L’ex presidente della Regione torna alla carica con Base Popolare, al suo centro guardano tutti "Su lavoro e crescita gli ultimi cinque anni si è rallentato. La sanità? Si parte dalle persone".

Fosse un film, un titolo facile: "Il centro conteso". Il set, l’hotel Seebay di Portonovo. Nei panni di "regista-attore protagonista" Gian Mario Spacca che, ieri mattina, ha radunato a corte il gotha della politica marchigiana per celebrare il primo congresso regionale di Base Popolare, di cui è presidente nazionale, con uno sguardo, però, alla "pellicola fuori nei cinema" l’anno prossimo. Quando le Marche, che lui ha governato dal 2005 al 2015, andranno al voto. Tempo al tempo. C’è una "sceneggiatura" ancora tutta da scrivere.

Spacca, le Regionali si avvicinano. Pensate a qualche collaborazione e con chi?

"Base Popolare è nata il 3 febbraio di quest’anno. Abbiamo una vita breve, anche se guardiamo lontano. Non abbiamo ansia da prestazione elettorale, ma vogliamo lavorare sulla proposta per le regioni dove si andrà a votare, Marche comprese, costruendo un progetto che dia soluzione ai problemi più critici. Partiamo dal lavoro, dalla necessità di una crescita, dal produrre le risorse e il reddito, dal recuperare la forza del sistema manifatturiero. Questo può generare investimenti per il welfare e la sanità. Nel nostro programma è centrale anche la manutenzione del territorio. Porteremo il progetto all’attenzione di tutte le forze politiche e dove troveremo le maggiori convergenze ci collegheremo. Ma non ci chiedete se stiamo a destra o a sinistra: la convergenza sarà sui programmi. Altrimenti ci presenteremo a confronto con i cittadini".

Per Base Popolare, e per lei, è finito il periodo di castità elettorale, come aveva detto prima delle Europee?

"Per dare credibilità al progetto è fondamentale distinguere le persone che hanno avuto importanti ruoli politici, che non si candideranno, dai giovani che sono il nostro punto di forza, per creare una nuova classe dirigente. Un nostro candidato? Ci sono persone in grado di fare il presidente di Regione per competenza e esperienza, seppur giovani, oltre ‘agli archi di Base Popolare’ che hanno fatto castità elettorale e tra questi metto me stesso".

Che giudizio date a quanto fatto negli ultimi cinque anni?

"Su lavoro e crescita economica, indubbiamente c’è stato un rallentamento nella nostra regione. Si poteva fare di più, ma il governo regionale non è stato favorito dal fatto che non ci sia stata un’opposizione che l’ha incalzato. C’è molto da migliorare e su tutti i fronti".

Che modello sanitario inseguite?

"La bussola è il concetto di piramide rovesciata, a partire dalle esigenze delle persone. Serve recuperare il rapporto con i medici di famiglia e le strutture di base, per consentire un’appropriatezza delle strutture per acuti. Decisivo è ricominciare a produrre reddito, altrimenti impoveriamo la comunità non avendo risorse per gli investimenti e far crescere il welfare. Nella sanità è essenziale l’innovazione tecnologica, come la telemedicina".

Le crisi aziendali marchigiane: cos’è mancato?

"Quello che è stato realizzato in altre regioni, il lavorare in squadra. Altrove hanno rafforzato filiere e ecosistemi, dove piccola impresa lavora con media e grande per le specializzazioni produttive. Questo modello ha funzionato per reggere alle difficoltà. Le Marche, invece, hanno esaltato il loro individualismo. La situazione del Fabrianese mi preoccupa? Sì, tante nubi all’orizzonte. Il quadro economico non aiuta, non ci sono riserve da impiegare per risolvere le criticità. Ma Fabriano esprime una grande cultura industriale, sono fiducioso nelle nuove iniziative sulle ceneri di questa crisi che incombe".