REDAZIONE ANCONA

Sorpresa, riecco Baby Gang: concerto nel mirino

Il trapper Baby Gang, dopo vari intoppi legali e posticipazioni, dovrebbe esibirsi il 12 dicembre ad Ancona. Il concerto era stato oggetto di controversie legate all'ordine pubblico.

Il trapper Baby Gang, dopo vari intoppi legali e posticipazioni, dovrebbe esibirsi il 12 dicembre ad Ancona. Il concerto era stato oggetto di controversie legate all'ordine pubblico.

Il trapper Baby Gang, dopo vari intoppi legali e posticipazioni, dovrebbe esibirsi il 12 dicembre ad Ancona. Il concerto era stato oggetto di controversie legate all'ordine pubblico.

In principio avrebbe dovuto esibirsi il 27 aprile scorso. In realtà, quel concerto, non andò mai in scena sicché il trapper Baby Gang, al secolo Zaccaria Mouhib, già condannato a cinque anni e due mesi per una sparatoria del luglio 2022 a Milano, nella quale rimasero feriti due senegalesi (pena ridotta a due anni e nove mesi nel luglio passato, ndr), era finito agli arresti domiciliari a gennaio per effetto di un altro presunto episodio di violenza nella sua casa di Lecco. Motivi per i quali, però, la sua prima data del tour ‘La fine del mondo’, quella di Ancona, era stata "posticipata" per cause di forza maggiore. C’è un colpo di scena, tuttavia. E c’è anche l’ufficialità sulla nuova programmazione anconetana: salirà sul palco del PalaPrometeo il prossimo 12 dicembre. O perlomeno dovrebbe salire, condizionale d’obbligo. L’artista in questo periodo ha continuato a produrre e macinare streaming (in quantità anche all’estero). E stavolta è tornato a far parlare di sé per la musica e per il suo album "L’Angelo del Male", entrato al primo posto della classifica ufficiale Fimi/Gfk e certificato Oro. Nei mesi scorsi, invece, aveva fatto parlare di sé – oltre che per le controversie giudiziarie – anche perché si era reso protagonista del lungo braccio di ferro tra il sindaco del capoluogo Daniele Silvetti e il Consorzio Ancona per lo Sport. Per il primo cittadino, ed è facile pensare che la posizione non sia cambiata nel tempo, quel concerto non si doveva svolgere per ragioni legate all’ordine pubblico. Una presa di posizione palesata al Carlino, anche alla luce di una lettera inviata a Palazzo del Popolo dalla Questura dorica. Ci aveva infine pensato la giustizia a rimandarlo. Nell’altra metà campo, invece, chi gestisce il palazzetto e secondo i quali il concerto si sarebbe dovuto svolgere. All’orizzonte quel 12 dicembre. Sarà la volta buona o arriverà un altro stop?