MARINA VERDENELLI
Cronaca

Due sorelline violentate dal padre: "Abusi anche dai suoi amici al bar"

Orrore in una famiglia dell’ hinterland anconetano durante la separazione dei genitori: avevano 13 e 16 anni. La più grande si è rivolta a uno psicologo trovando la forza di confidarsi: i tre verso il processo

La 16enne si era rivolta ad uno psicologo e solo durante i colloqui ha avuto la forza di confidarsi

ANcona, 15 marzo 2024 – La più piccola non aveva nemmeno 14 anni, la seconda appena 16. Entrambe sarebbero state abusate dal padre, nel lettone di casa, costrette a subire atti sessuali quando rimanevano sole con lui. Nessuna delle due sorelle si era mai confidata con l’altra, pensando e credendo che forse lo faceva solo con lei. Ma non sarebbe così.

Caduta in uno stato depressivo la sorella più grande, 16enne, si era rivolta ad uno psicologo e solo durante i colloqui ha avuto la forza di raccontare e confidarsi. "Papà mi ha violentata". Liberandosi di quel macigno è emerso, stando alle sue confessioni, che più di una volta il genitore aveva abusato di lei. Il professionista ha dovuto segnalare il caso in Procura e si è innescato un procedimento che ha portato gli assistenti sociali in famiglia. A quel punto anche la sorellina minore, 12enne all’epoca dei fatti, ha raccontato di aver subito le stesse violenze, sia in casa che quando andava in vacanza. I genitori delle ragazzine si stavano separando e capitava che le figlie stessero un po’ con la madre e un po’ con il padre. La sorellina più piccola ha riferito anche di altri adulti che si sarebbero approfittati di lei, al bar del paese, amici del padre. In due l’avrebbero palpeggiata nelle parti intime con la scusa di prenderla in braccio e farla sedere sulle loro gambe.

Dopo questi racconti è stata aperta una indagine, le due sorelle sono state sentite con la formula dell’incidente probatorio per cristallizzare le accuse come forma di prova in caso di processo. Il padre e gli altri due adulti ora rischiano un rinvio a giudizio per violenza sessuale aggravata e continuata. Sotto accusa un 58enne pugliese, padre delle due vittime, un 56enne pugliese anche lui e un kosovaro di 38 anni, i due amici del bar.

I fatti sono accaduti tra il 2016 e il 2019, nell’hinterland della provincia dorica. La vicenda è venuta a galla a fine 2021, grazie al sostegno psicologico che ha avuto la 16enne. Stando alle accuse la sorella più grande avrebbe subito violenza sessuale in due occasioni, la prima a maggio del 2016, quando in casa aveva avuto un diverbio con il padre. L’uomo l’avrebbe presa a schiaffi e poi messa in un angolo della sala dove le avrebbe infilato una mano sotto il pigiama violando le sue parti intime. La seconda violenza risale a giugno del 2018, in camera da letto del padre. Lui l’avrebbe abbracciata e toccata per aver poi un rapporto sessuale con lei, impedendole di muoversi.

La sorella più piccola sarebbe stata abusata dal padre nel 2018, in una casa diversa, dove l’uomo si era trasferito dopo la separazione dalla moglie, quattro volte. Un episodio risale al 2019, quando erano in Puglia per le vacanze di Natale. Sempre la sorella piccola avrebbe subito, al bar del paese dove abitavano, i palpeggiamenti da parte di due amici del padre, nel 2018.

I tre accusati rigettano ogni accusa.

Ieri, nell’udienza preliminare davanti al giudice Alberto Pallucchini, si sono costituiti parte civile sia le due figlie che la madre, con gli avvocati Jacopo Saccomani, Maria Stefania Ottoni e Sonia Speranzini. Chiedono un risarcimento danni che supera i 500mila euro. Il giudice deciderà se mandare a processo i tre accusati nell’udienza del 16 luglio. Il padre delle sorelle è difeso dagli avvocati Jacopo Bianchetti e Stefano Rosi.