REDAZIONE ANCONA

Sisma invisibile ad Ancona: fondi insufficienti per la ricostruzione post-terremoto

Critiche alla manovra finanziaria 2025: fondi limitati per la ricostruzione ad Ancona e provincia, ritardi e incertezze.

Il sisma più invisibile di sempre rischia di passare alla storia anche per la più colossale presa in giro ai danni dei cittadini di Ancona e provincia. Dopo aver voltato le spalle per oltre due anni ai terremotati, oggi il presidente Acquaroli ha il coraggio di annunciare con toni trionfalistici l’assegnazione di qualche briciola avanzata al centrodestra dalla manovra finanziaria 2025 in discussione in Parlamento. Certo, le risorse assegnate rappresentano un primo segnale e va detto che senza la determinata azione dei parlamentari marchigiani del Pd Curti e Manzi, che hanno fatto proprie le istanze di sfollati e comitati, nonché le sollecitazioni portate avanti in Consiglio regionale dal gruppo assembleare del Pd, forse non ci sarebbero neanche. Purtroppo, però, siamo ancora molto lontani dall’obiettivo e tanti cittadini potrebbero dover attendere ancora a lungo prima di rientrare nella propria abitazione.

A dirlo sono il vicepresidente dell’Assemblea legislativa Maurizio Mangialardi e il consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo: "Le cifre previste per la progettazione non solo arriveranno in grave ritardo e saranno di gran lunga inferiori a quelle necessarie – appena 12 milioni di euro, di cui 5 per il 2025 e 7 per il 2026 – ma andranno addirittura ripartite tra Regione Marche e Regione Umbria. Per intenderci, il prossimo anno le Marche potranno contare forse su 2,5 milioni di euro, parte delle quali saranno destinate anche alla ricostruzione nella provincia di Pesaro Urbino. È praticamente impossibile che ciò che resterà per Ancona e gli altri comuni costieri colpiti dal sisma del 2022 sia sufficiente a coprire il reale fabbisogno. Ciò significa che la ricostruzione, ammesso e non concesso che riesca a partire nel 2027 come indicato dal governo, non interesserà tutti gli immobili danneggiati. Molte persone, come abitudine di questa destra, saranno lasciate indietro. La dura realtà è che senza un cambio di passo da parte di governo e Regione Marche, tanti potrebbero non riuscire a rientrare nella propria abitazione prima del 2030", concludono Mangialardi e Mastrovincenzo, attribuendo responsabilità a Meloni e Acquaroli: "Se non avessero perso tempo, oggi probabilmente saremmo già in una fase di progettazione avanzata".