Villa Bonaparte Torlonia ha vissuto 3 fasi importanti connesse a Senigallia: la prima è legata alla famiglia Bonaparte, la seconda alla famiglia Torlonia e la terza è una fase abitativa che ha ospitato le Suore della Carità. Come indicano alcune fonti storiche, già intorno al 1820, la famiglia di Luciano Bonaparte aveva residenze sia nell’entroterra marchigiano che ad Ancona e Senigallia. Luciano Bonaparte, ed in particolar modo la moglie Alexandrine, ebbero un rapporto privilegiato con Senigallia: quest’ultima, oltretutto, morì a Senigallia nel 1855, quando era la zia del neoimperatore di Francia, Napoleone III.
Luciano Bonaparte, attivo già durante i moti rivoluzionari francesi del 1789, al seguito di Robespierre, entrò a far parte del Consiglio dei Cinquecento e, dopo il colpo di stato nel 1799, facilitò l’impresa politica del fratello Napoleone. In seguito, dopo la sua esperienza di ambasciatore in Spagna, Luciano ruppe temporaneamente i contatti con Napoleone stesso, in quanto non aveva rispettato gli ideali repubblicani alla base della sua ascesa al potere. Con la decadenza dei fasti dell’era napoleoneonica, la Villa passò nella disponibilità della famiglia Torlonia, nobile casata romana, fino a diventare casa delle Suore della Carità.