GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Scuola "Pochi bus, studenti arrivano in ritardo"

Le famiglie si lamentano soprattutto per chi frequenta il Savoia Benincasa: "I mezzi sono pieni e non li caricano: costretti ad andare a piedi"

Scuola "Pochi bus, studenti arrivano in ritardo"

L’uscita degli studenti del Savoia Benincasa di via Vecchini

"Anche ieri mio figlio è stato costretto a recarsi a scuola a piedi, complice l’autobus pieno e quindi insufficiente per il numero di studenti in attesa, ed è arrivato a lezione con due minuti di ritardo, alle 8.07, rispetto alle 8.05, orario ultimo di ingresso. Cosa significa? Che ha perso la prima ora di lezione, come da protocollo scolastico. Chi ce la restituirà?". È la denuncia di una mamma di un giovane studente anconetano che frequenta il Savoia Benincasa, ora in centro in via Vecchini. Una denuncia con la quale mette nel mirino il servizio di trasporto pubblico locale che, secondo la donna, "si sta rivelando inefficiente". Una simile segnalazione era già stata effettuata l’anno scorso e, più di recente, sarebbero stati presi contatti con l’assessorato alla Mobilità e i vertici di Conerobus. Secondo lei ci sarebbero tre problemi al mattino: "Il primo, indubbiamente, sono le corse in meno rispetto al passato – spiega al Carlino –. Gli scorsi anni, tra le 7.35 e le 7.50, nella tratta che scorre lungo via Tiziano passavano almeno quattro pullman. Ed è una tratta frequentatissima da studenti che si dirigono all’artistico, piuttosto che al liceo, per arrivare agli ultimi che devono giungere al Savoia Benincasa. Oggi non è più così. I mezzi sono insufficienti".

La criticità numero due: "Il traffico. Uno dei motivi per i quali gli autobus sono spesso in ritardo. Questo non può certo ricadere sugli utenti, che pagano regolarmente un abbonamento". C’è poi il terzo motivo, che fa riflettere la mamma: "Spesso l’autobus è talmente pieno che gli autisti non si fermano. A volte può anche capitare, ma quello che mi preoccupa e che alcuni ragazzini bloccano gli ingressi delle corriere e quelli che stanno aspettando alla fermata vengono ignorati e non possono salire. Auspico che si trovino subito dei correttivi", prosegue. Un anno fa, quando partirono le prime segnalazioni, "arrivarono alcuni dipendenti di Conerobus per verificare di persona che gli autobus avevano ancora posti a sedere, ma le porte non venivano aperte perché molti ragazzi stavano appunto in piedi in prossimità del saliscendi".

Delle famiglie starebbero meditando persino una petizione per richiedere un rimborso "per i giorni di ritardo a scuola dei nostri figli" a fronte della "mancata erogazione del servizio" che, nel caso della signora che ha contattato il Carlino, è costretto a dirigersi in via Vecchini a piedi. Conerobus, ad ogni modo, fa sapere di aver già attenzionato la vicenda, monitorando carichi e flussi.