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Il rivenditore di videogiochi è in costante perdita a causa del digitale: l’accordo con Microsoft può salvarlo

Gamestop Corporation, noto come GameStop, è un’azienda statunitense con sede nella città di Grapevine, Texas che venne fondata nel 1984. E’ il più grande rivenditore di videogiochi nuovi e usati nel mondo, ma si occupa anche della vendita di accessori per videogiochi, console, altri apparecchi elettronici e perfino di giochi da tavolo. Per molti mesi i mercati finanziari hanno scommesso sulla caduta delle azioni di GameStop e sul fatto che l’azienda non possa resistere al passaggio digitale.

Infatti, questa ha formato il suo principale giro d’affari intorno alla compravendita di giochi usati in un settore sempre più diretto alla digitalizzazione. Le statistiche degli ultimi anni hanno visto il mercato dei videogiochi in netto calo, dal 2018 al 2020 le vendite, in Italia, si sono ridotte di oltre il 20 per cento. Solo nel 2018 GameStop ha perso 795 milioni di dollari, l’anno precedente aveva raggiunto una perdita di oltre 464 milioni. Per ridimensionare i costi, la società sta portando avanti un piano di chiusura di molti negozi a livello internazionale.

Microsoft, Sony e Nintendo possono vendere i loro giochi in versione digitale direttamente al consumatore, eliminando il passaggio del rivenditore, rimanendo così competitivi sul mercato cosa che GameStop non può fare, infatti, negli ultimi mesi è stata protagonista del mercato ribassista.

Lo scorso ottobre Microsoft e GameStop hanno stipulato un accordo che prevedeva un rapporto più stretto secondo il quale GameStop riceverebbe una quota anche per i giochi che gli utenti acquistano in forma digitale sulle Xbox vendute dai suoi negozi.

Questo potrebbe aiutare l’azienda a mantenere un ruolo nel mercato ed il suo marchio ancora conosciuto. Ma ciò che più ha lasciato tutti senza parole è stato l’intervento di un gruppo di utenti che su Reddit, un sito internet di social news, hanno acquistato in massa azioni di GameStop con l’obiettivo di spingere al rialzo il valore della società.

Contemporaneamente molti fondi speculativi stavano giocando la partita opposta cercando di svalutare le sue azioni per poi ricomprarle ad un prezzo più basso. Per molti il fallimento dell’azienda è ormai vicino e si discute solamente di quando accadrà, come è successo per Blockbuster, gigante del noleggio di film in formato fisico che si è dovuto arrendere di fronte all’avvento del digitale. Possiamo solo sperare che GameStop non abbia lo stesso destino.

Livia Padalino 3A