Ancona, 21 febbraio 2024 – Baciata sulla bocca da un bidello della scuola. Lei ha 13 anni, lui 31. Un gesto spinto che avrebbe scioccato la minorenne che una volta a casa ha raccontato tutto alla mamma.
Per quel bacio, la Procura ha contestato all’adulto il reato di violenza sessuale aggravata perché commesso su una minorenne di anni 14 e ha chiesto il processo per l’operatore scolastico impiegato come ausiliario, addetto all’assistenza e al controllo degli studenti di una scuola media di Senigallia.
II fatto risale al 20 maggio dello scorso anno ed è avvenuto in orario scolastico anche se al di fuori dell’edificio della scuola frequentata dalla ragazzina, iscritta alla terza media.
Quel giorno la classe si trovava all’interno di un teatro, vicino alla scuola, per fare delle prove relative ad uno spettacolo. Il bidello aveva accompagnato, insieme ad altro personale incaricato, gli studenti e doveva badare a loro, coordinandosi anche con gli insegnanti e tutta l’organizzazione messa in piedi per la rappresentazione.
Dal nulla, stando alle accuse, il collaboratore si sarebbe avvicinato alla 13enne e l’avrebbe baciata in bocca, davanti ad altre sue amichette. Un gesto fatto quindi non di nascosto ma alla visuale di chi in quel momento si trovava in quella zona del teatro.
Dopo il bacio sarebbe rimasto immobile, quasi aspettandosi una bella reazione della 13enne che invece si è allontanata turbata. In quel momento non si è rivolta a nessuno ma tornata a casa la ragazzina era silenziosa e la mamma, poco a poco, è riuscita a farsi raccontare cosa la preoccupava.
"Il bidello mi ha baciato" avrebbe riferito la minorenne specificando che non c’era stato nulla fino a prima che potesse far presagire un comportamento del genere. Il genitore ha valutato la situazione decidendo, dopo pochi giorni, di sporgere denuncia ai carabinieri.
L’indagine è stata coordinata dalla pm Irene Bilotta che ha chiesto poi il rinvio a giudizio per il bidello, difeso dall’avvocato Roberto Regni.
Ieri mattina, nell’udienza preliminare davanti al gup Alberto Pallucchini, la difesa ha chiesto e ottenuto di fare una perizia psichiatrica sul proprio assistito perché avrebbe dei disturbi comportamentali che potrebbero aver interagito in quell’eccessivo slancio affettuoso. Solo un segno di affetto spropositato con nessuna intenzione di approfittare di una minorenne a scuola. In passato il 31enne sarebbe stato anche in cura al servizio sanitario per degli squilibri però non mai diagnosticati in una patologia infantile cronica di cui soffrirebbe. Il giudice ha nominato per la consulenza tecnica d’ufficio lo psichiatra Massimo Melchiorre.
L’incarico sarà conferito al professionista il prossimo 12 marzo. I familiari della minorente si sono costituiti parte civile per la figlia con l’avvocato Simeone Sardella.
Il bidello dopo la denuncia ha continuato a lavorare nella scuola dove ha cessato l’incarico, a tempo determinato, lo scorso giugno.
Ora esercita in un’altra scuola, sempre a tempo, dove non sono stati ravvisati problemi.