MARINA VERDENELLI
Cronaca

Savoia, nessuna istigazione. Il caso verso l’archiviazione

La Procura non ha ravvisato reati sulla vicenda dello studente di 14 anni che si era lanciato dalla finestra: dalle indagini non è emerso alcun "2".

Savoia, nessuna istigazione. Il caso verso l’archiviazione

Savoia, nessuna istigazione. Il caso verso l’archiviazione

Nessuna responsabilità penale, la Procura chiede l’archiviazione sul caso dello studente del Savoia-Benincasa che il 17 febbraio scorso si era buttato da una finestra della scuola dopo una interrogazione andata male. Se la vicenda andrà chiusa così spetterà al gip deciderlo. Il fascicolo era stato aperto dal pubblico ministero Andrea Laurino per istigazione al suicidio ma senza indagati. Una procedura dovuta per svolgere tutti gli accertamenti del caso che si sono ormai conclusi. Dalle prime indagini e stando anche all’informativa dei carabinieri, delegati al caso, non era emerso un ipotetico 2 che il 14enne aveva preso dalla professoressa di matematica, come si vociferava tra le mura scolastiche, ma solo una nota disciplinare perché il 14enne non aveva fatto i compiti. Il 2 non era stato inserito nemmeno nel registro elettronico subito visionato dai militari la mattina stessa dell’accaduto. A scuola però gli studenti, i compagni di classe, quel 2 lo avrebbero sentito pronunciare dopo l’interrogazione.

Il 14enne era tornato al suo posto e una volta arrivato al banco, in classe, aveva scritto su una pagina di un quaderno di aver fallito, salutando i familiari e la sorella, scrivendo anche il pin del suo cellulare affinché fosse sbloccato se lui non lo avesse più potuto fare. Poi si era lanciato di sotto. Si era ferito gravemente ma non era morto. La Procura non aveva disposto nessun accertamento irripetibile sul telefonino dello studente che però era stato acquisito come anche il quaderno con il messaggio scritto. Attorno al giovane non ci sarebbe nemmeno il fenomeno del bullismo, subito escluso dagli inquirenti e confermato anche dalla scuola che ha parlato di una classe positiva e unita. Anche la sua pagella, del primo quadrimestre, non avrebbe rilevato insufficienze. L’insegnante, dispiaciuta per l’accaduto, era tornata subito a scuola, preferendo riprendere la sua attività e non beneficiando di una pausa che l’istituto scolastico le aveva concesso. Nella classe era iniziato un supporto psicologico. Il 14enne, dopo molte riabilitazioni, era tornato a scuola i primi di maggio. Dopo un volo di circa dieci metri era finito sul prato del giardino, sul retro del Savoia, ammorbidito perché nei giorni precedenti aveva piovuto molto. Portato in ospedale non era mai stato in pericolo di vita. Per buttarsi dalla finestra aveva atteso la fine della terza. La professoressa di matematica era ancora nella stanza ma non è stata mai ravvisa a suo carico una omessa vigilanza. Anche il tribunale di Minori aveva aperto un fascicolo a livello civilistico, per analizzare il contesto familiare.