SARA FERRERI
Cronaca

Sassoferrato, sperta officina che sversava oli esaustie idroarburi nel Sentino

Denuncia e sanzione di oltre 52mila euro a carico dei titolari. I carabinieri forestali hanno anche scoperto un prelievo abusivo di acque da parte di una centrale idroelettrica dislocata sul fiume

I orntrolli dei carabinieri forestali

I orntrolli dei carabinieri forestali

Sassoferrato (Ancona), 12 settembre 2024 – Emergenza idrica, i carabinieri forestali del Gruppo di Ancona hanno intensificato le attività di controllo nelle materie connesse con i prelievi idrici, di contrasto agli inquinamenti e al depauperamento degli ecosistemi fluviali.Complessivamente sono stati eseguiti 27 controlli, contestando 6 illeciti amministrativi per un importo pari a 52.700 euro e una denuncia a carico dei titolari di un’officina meccanica accusata di aver scaricato abusivamente idrocarburi e oli esausti sul fiume Sentino. In particolare, nel Comune di Sassoferrato, sul fiume Sentino, i forestali del nucleo di Sassoferrato, in collaborazione con l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente della Regione Marche hanno scoperto uno scarico abusivo di una grossa officina meccanica. Tramite l’uso di traccianti, ispezioni fognarie e analisi chimiche hanno constatato che l’officina sversava idrocarburi e oli esausti direttamente nel fiume attraverso una conduttura sotterranea. Lo scarico è stato bloccato e ora i due titolari dell’Officina, oltre all’obbligo di mettersi in regola, rischiano l’arresto fino a tre anni e l’ammenda fino a 52mila euro. Per quanto concerne le derivazioni idriche per uso idroelettrico, sempre a Sassoferrato, i forestali in collaborazione con il Nipaaf di Macerata e il Nucleo Ccf di Camerino, hanno scoperto un prelievo abusivo di acque da parte di una centrale idroelettrica dislocata sul fiume Sentino, al cui responsabile legale è stato contestato un illecito amministrativo fino a 50mila euro in quanto prelevava acqua dal fiume senza lasciare il previsto minimo deflusso Vitale a dote del corso d’acqua. Il fiume restava per oltre 5 chilometri in grave carenza idrica. La centrale ora rischia la revoca della concessione. Infine i Nuclei di Jesi San Marcello e Sassoferrato hanno sanzionato tre laghetti di pesca sportiva perché sprovvisti di autorizzazione della Regione finalizzata alla tutela della vita dei pesci e dell’ecosistema acquatico.