
"Sarà uno spettacolo divertente". Solfrizzi porta in scena ’Anfitrione’
Emilio Solfrizzi domani all’anfiteatro romano di Ancona (ore 21) per portare in scena l’affascinante ’Anfitrione’, una delle più celebri commedie di Plauto, il più grande commediografo latino. Diretto e interpretato dallo stesso Solfrizzi, l’Anfitrione toccherà poi Urbisaglia (il 23, alle 21.15, all’anfiteatro romano) e il Chiostro di Sant’Agostino di Ascoli Piceno (il 24, ore 21.30). Solfrizzi giunge al Tau – Teatri Antichi Uniti in un dialogo aperto, tra passato e presente, tra beni e attività culturali in scenari unici. I tre luoghi fanno parte di un percorso che, su iniziativa di Amat e regione Marche, unisce quindici comuni del territorio. La data di Ancona è sold out. La trama ruota attorno al soldato Anfitrione e al suo servo Sosia, che tornano a casa dopo una lunga campagna militare. Giove, affascinato dalla moglie di Anfitrione decide di assumerne l’aspetto per conquistarla. Ambiguità, fraintendimenti divertenti e colpi di scena per uno spettacolo tutto da ridere.
Solfrizzi, cosa dobbiamo aspettarci?
"Sarà uno spettacolo divertente e impegnativo. Plauto riesce ad essere allo stesso tempo poetico e comico, raccontando e sublimando cose meravigliose, con battute anche a sfondo sessuale. Si uniscono perfettamente alto e basso in un cerchio perfetto. E io nella mia idea di regia ho pensato fosse importante non far mancare questo aspetto".
A proposito di latino, lei ha fatto il Classico. Come andava a scuola?
"Bene, ero il classico intelligente svogliato. Ma non sono mai stato rimandato".
Uno spettacolo ricco di equivoci e situazioni buffe: a lei sono mai capitati?
"Sì, per strada a volte mi scambiano per Flavio Bucci, Sergio Castellitto e Pippo Franco. Abbiamo tutti un naso importante che ci accomuna, ma su Pippo Franco sono un po’ dubbioso. Non foss’altro per la questione dei capelli (ride, ndr)".
È davvero più difficile la comicità oggi?
"Affrontando i classici, far ridere, alla fine, lo trovo lo stesso lavoro che facevo 30 anni fa. Di sicuro, si è andati verso un imbarbarimento dei gusti, per cui ora funziona tanto anche la trivialità. Spesso, per nobilitare la comicità si va verso il politicamente scorretto. Ma dietro il politicamente scorretto si nascondono magagne e pochezze di argomenti. Bisogna orientarsi, ci sono tanti comici di grande qualità, ma anche tanti di basso livello. E la tv spesso propone e ingrassa certi modelli che alla fine indirizza il gusto del pubblico". E con Ancona, che legame ha? "La conosco bene, mi sono esibito spesso al teatro delle Muse. L’ho girata in lungo e in largo, anche perché mio zio prestava servizio al comando dorico della Marina e lo venivo a trovare spesso".
Nicolò Moricci