REDAZIONE ANCONA

"Salvifica", Manfredini dialoga con le opere del ’Sassoferrato’

Inaugurata la mostra "Salvifica. Il Sassoferrato e Giovanni Manfredini" a Palazzo degli Scalzi di Sassoferrato, un confronto tra l'artista contemporaneo Manfredini e il pittore seicentesco Sassoferrato, con dipinti inediti e nuove prospettive di studio. Una rassegna che chiude un triennio di ricerca sull'antico e sul contemporaneo, offrendo spunti di riflessione e approfondimento sull'arte del XVII secolo.

L’inaugurazione della mostra avvenuta ieri

L’inaugurazione della mostra avvenuta ieri

Taglio del nastro ieri (ore 17) a Palazzo degli Scalzi di Sassoferrato per la rassegna Internazionale d’Arte premio G. B. Salvi con la mostra ‘Salvifica. Il Sassoferrato e Giovanni Manfredini, tra pelle e profondo a cura di Federica Facchini e Massimo Pulini. Si tratta di una monografica dell’artista contemporaneo Giovanni Manfredini, in dialogo con otto dipinti inediti del pittore seicentesco Giovanni Battista Salvi detto il "Sassoferrato" e due di Alessandro Mattia da Farnese, provenienti dal mondo collezionistico e antiquario. I due dipinti del raffinato pittore viterbese (Madonna col Bambino in braccio e san Giovannino e Battesimo di Cristo – spiegano i curatori - confermano una stretta parentela con lo stile del Sassoferrato e aprono a nuovi sviluppi di studio, delineando con grande probabilità che la bottega del Salvi non fu così monolitica come si riteneva, proseguendo solo con i suoi figli, ma ha avuto altri contatti e collaborazioni di alto livello". Questa edizione conclude un triennio concepito come un doppio progetto di ricerca, sull’ antico e sul contemporaneo attraverso un confronto stimolante, serrato e visionario tra le opere di due artisti. Partendo dalla profonda comprensione di quale fosse, in piena epoca barocca, la posizione estetica del Sassoferrato - che si distinse per un’ostinata ricerca pittorica orientata al recupero di valori rinascimentali, ponendosi in direzione contraria rispetto alle tendenze del suo tempo- i curatori hanno ribadito l’ideale parallelo creativo innestato in questi ultimi due anni, con le opere e la ricerca di Nicola Samorì e di Ettore Frani. "Il Sassoferrato, solo in apparenza sempre uguale a se stesso, è invece un artista che proprio in questi ultimi decenni di studio ha offerto continue e importanti sorprese, oltre a raggiungere sempre più alti risultati nelle aste internazionali. Questi appuntamenti annuali diventano anche un’occasione straordinaria per condividere un laboratorio di idee e riflessioni su uno dei pittori più affascinanti del XVII secolo. Versioni inedited i fortunate iconografie, ma anche novità assolute che aprono nuovi percorsi di ricerca, verranno esposte nelle sezioni della mostra". Le sedi espositive sono palazzo degli Scalzi (aperto il venerdì dalle 15.30 alle 18.30, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 18,30) e la chiesa San Michele Arcangelo. Ingresso: 4 euro intero, 3 ridotto, omaggio: bambini 0-6 anni, disabile più accompagnatore e guide