REDAZIONE ANCONA

"Sacchi di spazzatura abbandonati al parco"

Un cittadino di Jesi si lamenta per i limiti agli accessi al centro ambiente, sostenendo che penalizzano i cittadini onesti. Trova inaccettabile il proliferare di rifiuti abbandonati e propone un cambio di approccio al problema del riciclo.

Un cittadino di Jesi si lamenta per i limiti agli accessi al centro ambiente, sostenendo che penalizzano i cittadini onesti. Trova inaccettabile il proliferare di rifiuti abbandonati e propone un cambio di approccio al problema del riciclo.

Un cittadino di Jesi si lamenta per i limiti agli accessi al centro ambiente, sostenendo che penalizzano i cittadini onesti. Trova inaccettabile il proliferare di rifiuti abbandonati e propone un cambio di approccio al problema del riciclo.

"Ero a spasso con il mio cane quando ho visto 7 grossi sacchi dell’immondizia buttati là all’ingresso del parco dell’ospedale Murri. Trovo intollerabile il limite degli accessi al centro ambiente. Per penalizzare quelli che lavorano in nero si colpiscono i cittadini che devono solo svuotare una cantina. Riciclando il più possibile". La protesta arriva da un lettore del Carlino che ieri mattina si è imbattuto nei grossi sacchi contenenti per lo più sfalci, vicino a rifiuti edili: "A inizio estate, al centro ambiente della mia città mi sono sentito come a un check point di Berlino negli anni ’50. Mi hanno chiesto: ‘Di chi è quest’auto, a chi è intestata, cosa porta, di chi sono i rifiuti, chi è in macchina con lei, lo sa che c’è il limite degli accessi?’ Avevo solo liberato dello spazio in cantina (una decina di chili di materiali vari) e un senso di colpa mi assaliva. Le istituzioni mi stavano ostacolando. In effetti, avrei potuto fare un sacco di ‘grigio’ e buttare tutto nel bidone di casa. Prima non capitava così spesso di trovare questi lasciti abusivi. Sarà il caso di cambiare passo? Perchè di fototrappole bisognerebbe riempire una città intera".