Ancona, 1 ottobre 2016 - A 20 anni lotta per la sua indipendenza, conquistata anche grazie all’inseparabile carrozzina motorizzata, ma a tarpare le ali di una studentessa di Senigallia è stata Ryanair, che pure ogni anno fa volare milioni di persone. Elena Paolini, diplomata al liceo Medi e ora studentessa al Westminster College di Londra, il 23 settembre ha dovuto lasciare a terra la sua carrozzina, perché non conforme al manuale della compagnia aerea di Dublino. E’ stata proprio Elena a denunciare l’incredibile e mortificante vicenda attraverso un post su Facebook, nel quale trascrive in inglese il testo del reclamo inoltrato a Ryanair.
«Dear – so to speak – Ryanair» («Cara – si fa per dire – Ryanair») è l’incipit della missiva, che si conclude con una considerazione amara: «Sorpresa!, le persone disabili viaggiano. Alcune, però, non lo fanno perché sono state maltrattate e non vogliono ripetere questa elettrizzante esperienza».
La storia, grazie ai social network, ha già fatto il giro d’Europa. A fare da teatro alla brutta disavventura è stato l’aeroporto Raffaello Sanzio: la ragazza si stava imbarcando per tornare a Londra, dove da lunedì affronta il nuovo anno scolastico. Arrivata al check-in, il personale dello scalo ha controllato la sedia a rotelle e ha obiettato che il motore era alimentato con batterie contenenti acido, una sostanza che il manuale di Ryanair non ammette. Elena ha protestato, ha riferito che le batterie contengono gel e che aveva già viaggiato con la stessa carrozzina, ma quando il caposcalo del Sanzio ha chiamato Dublino, dall’Irlanda è arrivato il no definitivo.
Il parere è stato espresso sulla base del modello della sedia a rotelle, che è rimasta a terra. Elena Paolini si è imbarcata con una carrozzina manuale, mentre quella a motore, scrive in chat contattata dal Carlino, «è stata spedita con un corriere: arriverà a Londra martedì prossimo», dopo più di una settimana di lezioni che la ragazza sta frequentando tra mille disagi. Elena chiederà a Ryanair di rimborsare il costo della spedizione, di 230 euro, ma nessuno potrà risarcirla per la libertà negata in questi giorni.
Nel reclamo Elena si sfoga anche contro il personale di terra, definito «incompetente», cui è affidata la decisione di imbarcare o meno la carrozzina. Accuse respinte da Federica Massei, amministratore unico di Aerdorica, società che gestisce il Sanzio. «Il caposcalo non ha autonomia decisionale – spiega – e difendo in pieno il suo operato. Se il personale rileva una non conformità al manuale della compagnia aerea, la segnala al vettore, cui spetta decidere. Non credo che in passato la ragazza abbia viaggiato con la stessa carrozzina su un volo Ryanair. Ogni mestiere ha i suoi tecnicismi e bisogna avere rispetto per l’operato degli altri».