GIULIA MANCINELLI
Cronaca

"Rsa, costi insostenibili per noi familiari"

Opera Pia, il grido d’allarme dei parenti degli ospiti e la richiesta di aiuto alla Regione: "Fatevi carico dell’adeguamento delle tariffe"

di Giulia Mancinelli

"La Regione deve farsi carico di un adeguamento delle tariffe sanitarie ferme al 2002, con i costi fortemente aumentati che le famiglie non sono in grado di sostenere". È il grido di allarme lanciato dai familiari degli ospiti della rsa dell’Opera Pia Mastai Ferretti, che hanno sottoscritto una petizione – sono state già raccolte oltre cento firme –, indirizzata ai vertici della sanità regionale.

"Come familiari, chiediamo sostegno affinché la sanità regionale si faccia carico di un adeguamento delle tariffe – afferma Marcello Mariani, in rappresentanza dell’assemblea spontanea dei congiunti –, i costi sono fortemente aumentati e le famiglie non sono in grado di sostenerle. L’allarme che lanciamo non riguarda solamente la struttura dell’Opera Pia di Senigallia, ma riguarda tutte le rsa. C’è anche da considerare poi che molti ospiti delle strutture protette non sono autosufficienti e quindi, se venissero assistiti dalla sanità pubblica, costituirebbero un ulteriore costo, con un rischio di collasso del sistema stesso".

Ad oggi il contributo della Regione Marche, fermo al 2002, è di 33 euro al giorno per ogni ospite quando invece, a fronte degli aumentati costi, sarebbero necessari 42 euro. "Nel 2020 sono stati inoltre distribuiti contributi straordinari per 200mila euro (a fronte di 600mila euro spesi), data anche l’emergenza sanitaria del Covid, ma per il 2021 non sono stati previsti stanziamenti, con conseguente carenza di servizi, oltre all’assistenza psicologica per gli anziani che a lungo sono stati privati dei contatti con i propri cari", aggiunge Mariani.

La petizione è stata inviata al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, all’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, al presidente della commissione sanità della Regione Elena Leonardi, al presidente del Consiglio regionale Dino latini e ai capigruppo del Consiglio regionale. "Al momento l’unico ad aver risposto formalmente alla nostra richiesta – precisa Mariani – è stato il presidente del Consiglio regionale che si è impegnato a formulare una proposta di legge in materia".

Nella lettera spedita alle istituzioni, i parenti degli ospiti della rsa spiegano quindi puntualmente la necessità di implementare l’assistenza legata alla "ridotta mobilità e deambulazione dovuta alla lunghissima costrizione in una camera per via del Covid – si legge nella lettera –, l’impossibilità di aiuto e di supporto da parte dei parenti" e ancora "l’isolamento, le mascherine, i compagni di stanza che escono in barella e non tornano più".