
I controlli nel carcere
Era appena stato servito il vitto quando due detenuti, uno di origine marocchina e l’altro tunisina, avevano scagliato il vassoio fuori dalla loro cella in segno di protesta incitando gli altri detenuti del reparto a creare disordini e inneggiando a voce alta "Hamas", il movimento terroristico che controlla la striscia di Gaza, e "a morte lo stato di Israele". Era il 22 ottobre del 2023, appena due settimane dopo l’attacco di Hamas a Israele avvenuto il 7 ottobre 2023 e pianificato con il supporto di altri gruppi terroristici palestinesi. Teatro della rivolta il carcere di Montacuto. A 15 mesi dai fatti la Procura di Ancona ha chiuso l’indagine a carico dei due stranieri, un marocchino di 46 anni e un tunisino di 42 anni (in carcere per droga), e anche di un italiano di 41 anni, campano. I primi due sono accusati di propaganda e istigazione a delinquere in concorso per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, mentre l’italiano è accusato di resistenza a pubblico ufficiale aggravata e danneggiamento aggravato.
Quel giorno c’erano stati momenti di tensione a Montacuto. Dopo aver inneggiato ad Hamas i due stranieri avevano percosso le suppellettili della cella, urlando in lingua italiana e araba. L’italiano avrebbe anche lui rovesciato il mangiare per protestare contro la qualità del cibo, opponendosi alla polizia penitenziaria che cercava di riportare la calma. Ad un agente avrebbe detto: "Se non parlo con un ispettore entro 5 minuti brucio il materasso e ci intossichiamo tutti, a costo di morire".
Il detenuto avrebbe smontato la struttura del letto continuando a minacciare il poliziotto così: "Sfondo la cella ed esco fuori". Il 41enne avrebbe impugnato le sponde del letto usandole contro le sbarre. Afferrato un pezzo di lamiera l’avrebbe brandita contro tre agenti. I tre indagati sono difesi dagli avvocati Simone Maxtraxia, Elisa Sforzi e Alessio Armando Peluso.