
L’assemblea contro l’antenna: si dovrà cominciare tutto daccapo
Hanno rifatto le fondamenta nel punto autorizzato originariamente, a circa due metri di distanza, hanno rifatto le fondamenta, rimontato il palo, e ieri hanno sistemato anche le parabole. E’ l’incredibile vicenda della maxi antenna di via Molino Mensa a Osimo che si stende nell’intricata selva delle leggi italiane. In pratica a fine febbraio il sito era stato demolito. I residenti non ci speravano, anzi, nel gennaio scorso avevano ricevuto notizia che il Comune avrebbe potuto riaccendere l’impianto prima della decisione del Tar che si esprimerà a maggio. A fine ottobre il comitato aveva diffidato il Comune ad adottare un provvedimento sanzionatorio su uno sforamento dello spazio da parte della compagnia. Non si è mosso nulla. Così ad anno nuovo il comitato, tramite l’avvocato Emanuele Silvi, ha notificato una diffida sul silenzio del municipio. Dopo pochissimi giorni sono partiti i lavori di demolizione dell’antenna rimasta, in tutta la sua lunghezza, a terra. Tutto sarebbe ancora potuto succedere, anche, ad esempio lo spostamento dell’antenna in altro sito. Così è stato. "Come cittadini del quartiere abbiamo espresso, in tutte le forme democraticamente possibili, il nostro dissenso rispetto alla sua collocazione in prossimità di un’area verde attrezzata e del centro ricreativo 'Aquilone', entrambi destinati a bambini e nei pressi della sede della Croce Rossa. Così come abbiamo più volte espresso il nostro disappunto", dicono. Il comitato si è confrontato sia con l’amministrazione Pugnaloni che, poi, con quella dell’ex sindaco Pirani. Nel giugno scorso il comitato ha presentato ricorso al tar e l’amministrazione uscente segnalato un abuso edilizio. "Dopo due giorni i lavori sono stati sospesi perché la stessa compagnia telefonica ha dichiarato di avere commesso un errore nel posizionamento del palo di supporto dell’antenna. Nel frattempo era periodo di ballottaggio politico, quindi è stato tutto sospeso – continuano -. Adesso abbiamo inviato tramite avvocato richiesta di sospensiva al tribunale amministrativo regionale, speravamo di sospendere i lavori almeno fino all’udienza del ricorso del 29 maggio. Non sappiamo quando le parabole verranno accese. Sappiamo che la compagnia telefonica era disponibile alla delocalizzazione, avevano incontrato il Comune il 6 settembre scorso per valutare aree alternative, poi dieci giorni dopo hanno inviato al municipio una pec di riscontro alla valutazione di aree alternative ma non hanno avuto risposta. Siamo arrabbiati e delusi per tutto". Silvia Santini