REDAZIONE ANCONA

Riqualificazione ambientale dei Monti Orgitore e Cortole: fondi per prevenire il dissesto

Progetto triennale per ripristinare l'ecosistema e prevenire il dissesto idrogeologico nei Monti Orgitore e Cortole.

L’evento nel corso del quale è stato presentato il progetto di recupero

L’evento nel corso del quale è stato presentato il progetto di recupero

Pioggia di fondi per ripristinare l’ecosistema naturale di un’area duramente colpita dall’incendio del 2007 e a rischio dissesto idrogeologico. Si tratta del progetto di riqualificazione ambientale dei versanti del Monte Orgitore e del Monte Cortole.

L’iniziativa, sostenuta dalla Fondazione CariVerona con un contributo di 360mila euro e ulteriori risorse dell’Unione Montana pari a 91mila euro, prevede un intervento di ampio respiro. "Il progetto, della durata triennale – spiegano i promotori – mira a ristabilire l’equilibrio idrogeologico e la biodiversità di un’area di 30 ettari situata nel demanio foresta Alto Esino, di proprietà della Regione Marche".

Il presidente Giancarlo Sagramola parla di "urgenza degli interventi", evidenziando "i rischi idrogeologici aggravati dall’erosione e dal dissesto del suolo, oltre che dalla vicinanza di infrastrutture cruciali come la linea ferroviaria Roma-Ancona e la Strada Statale 76".

"Per la prima volta dal Medioevo – ha detto Sagramola - la nostra civiltà ha smesso di gestire il bosco: negli ultimi anni, anche per colpa dello spopolamento che colpisce le aree interne, i boschi sono cresciuti del 18%, togliendo spazio a pascoli, prati, agricoltura. Tornare a gestire il bosco è fondamentale, anche come opportunità di sviluppo: siamo tra i primi esportatori di prodotti in legno, ma importiamo il 76% della materia prima. E poi c’è la partita enorme dell’ambiente: dal prevenire il dissesto idrogeologico, a recuperare la CO2".

"Le azioni previste – aggiunge Francesco Leporoni, per il partner scientifico Pro.mo.ter – includono ricognizione e preparazione del terreno, rimboschimento con specie autoctone per favorire la biodiversità, ripristino della viabilità forestale e opere di ingegneria naturalistica come fascinate e palizzate. L’adozione di soluzioni basate sulla natura (Nature-Based Solutions) permetterà di ricostituire in tempi rapidi l’ecosistema boschivo, favorendo al contempo un approccio rispettoso e sostenibile nei confronti dell’ambiente".

"L’intervento – aggiunge - si svolgerà su una 30ina di ettari. Dopo 17 anni, la natura sta facendo la sua evoluzione, si sono insediati arbusti pionieri come la ginestra, ma un’attenta azione di rilevazione ha mostrato un rischio crescente di dissesto idrogeologico, che dobbiamo affrontare in fretta, visti gli eventi metereologici estremi spinti dal cambiamento climatico, per evitare rischi alle infrastrutture e alle abitazioni e attività commerciali che sorgono nella zona. Quando tutto l’intervento sarà ultimato, le zone torneranno fruibili dal punto di vista didattico, ambientale, turistico e ricreativo, e saranno patrimonio per le generazioni future".