Rinasce la Pinacoteca alla Mole Vanvitelliana, "per dar speranza, e far bonanimo alli suoi Anconetani", come avrebbe detto nel 1500 il nobile Angelo di Girolamo Ferretti, che abbellì Ancona con lo splendido palazzo dove oggi ha sede il Museo Archeologico Nazionale. Alla famiglia Ferretti è dedicata la mostra inaugurata ieri, alla presenza dell’assessore alla cultura Anna Maria Bertini, dei curatori Luigi Gallo e Luca Baroni, con l’intervento di Gabriele Ferretti, in rappresentanza di Ottavio, che donò i tredici ritratti esposti nelle sale della Mole. "In questo anno importante - ha dichiarato l’assessore Bertini - in cui abbiamo ridato vita all’anfiteatro romano, abbiamo restaurato ed esposto le opere donate dai Ferretti". L’assessore ha inoltre annunciato che Baroni sta lavorando a una mostra del grande Albrecht Dürer, in veste di incisore, che sarà inaugurata tra settembre e ottobre. Saranno oltre cento le stampe esposte. Forse ci sarà anche la più celebre: l’angelo della Melancholia, icona del Rinascimento. Nel 2025, anno giubilare, le pale d’altare del Duomo di Ancona saranno esposte nei Musei capitolini. In cambio da Roma arriverà poi un Lotto. Il 14 febbraio la Pinacoteca riaprirà nella sua sede di via Pizzecolli. "Diverse collezioni private richiedono gli spazi della Mole - sottolinea l’assessore - ma non abbiamo ancora la potenza di fuoco per spiccare nel panorama nazionale". Il curatore della mostra Luigi Gallo, direttore regionale dei musei nazionali marchigiani e della Galleria Nazionale di Urbino, ha sottolineato l’importanza delle realtà civiche come la Pinacoteca Podesti, perché vi si trovano opere importanti per l’identità nazionale: "scoprirle significa andare a trovare un amico". In quella di Ancona si trovano i nostri "amici" Crivelli, Tiziano, Lotto e Guercino. La sfida è collegare tra loro queste realtà disperse. E saperle raccontare, aggiunge il direttore della rete museale di Gradara e altre città, Luca Baroni. La collezione Ferretti, a partire dal magnifico ritratto ottocentesco del cardinale Gabriele Ferretti di Francesco Podesti, è una storia di di condottieri e nobildonne (meraviglioso il ritratto di Caterina Bourbon), esaltate quando il potere era in mano all’aristocrazia e oggi in gran parte dimenticate. Restano le pennellate di ignoti che le hanno ritratte e saranno visibili grazie ai tre professionisti, il cui contratto era cessato a maggio, assunti a tempo determinato da Ancona Servizi tramite agenzia interinale. La quarta figura, anche lei qualificata, proviene dal personale della Mole. "Aspetto il giorno in cui il concorso per i contratti a tempo indeterminato sarà stato espletato e potremo avere una situazione lavorativa stabile", sussurra speranzosa, forse perché cresciuta nel secolo dello Statuto dei lavoratori, l’assessore Bertini.
CronacaRiecco la Pinacoteca. Restaurate ed esposte le opere dei Ferretti