"Credo che Ricci abbia sbagliato elezioni. Io ero candidato alle Europee nel 2019. Accettare il confronto con lui equivarrebbe ad una mancanza di rispetto enorme nei confronti di tutti gli altri candidati. Ne legittimerei uno, piuttosto che gli altri". Il governatore Francesco Acquaroli ha spento definitivamente la tv, glissando sulla sfida richiesta dall’uscente sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Due giorni fa, e poi di nuovo ieri in un convegno promosso in città dalla Cgil Marche, il primo cittadino pesarese aveva chiesto al presidente un confronto nel piccolo schermo, sui temi come la sanità. La sera, sulle colonne del Carlino, Acquaroli ha chiarito la sua posizione: "Non sono neppure candidato, io, non capisco perché venga tirato in ballo. Trovo più corretto che lui si confronti con chi ha già dato disponibilità". Come ad esempio Carlo Ciccioli, consigliere di Fratelli d’Italia e il primo ad annunciare di correre per un posto a Bruxelles. "Se ha coraggio, Ricci sfidi me", ha detto a metà pomeriggio il capogruppo meloniano. E pensare che la mattinata, in casa dem, avrebbe dovuto rappresentare quella del rendiconto, sulle attività fatte dalla nuova segreteria, e quella della "riscossa", guardando agli obiettivi futuri: Europee, dove con Ricci sono in campo anche l’ex parlamentare Alessia Morani e il sindaco di Arquata del Tronto Michele Franchi, e Amministrative. Eppure a colpire, più di altre, sono state le parole pronunciate dalla segretaria regionale del Pd, Chantal Bomprezzi, che in conferenza stampa ad Ancona, quando interpellata sul duello televisivo richiesto da Ricci, aveva parlato in maniera inequivocabile: "Lo capisco, comprendo il messaggio. Ma questo non è il momento dei personalismi e degli spot elettorali. Serve ricostituire la nostra comunità e dare una mano al Partito Democratico. Matteo Ricci – ha aggiunto Bomprezzi – è una personalità importante del partito, un amministratore importante. Fanno bene i candidati a battersi nei confronti con la destra, ma facciamolo tutti insieme per valorizzare la comunità del Pd nella sua interezza, altrimenti rischieremmo di non far comprendere che qui c’è un cambio di approccio". Con lo scotto da pagare che si tradurrebbe nel "distogliere il focus dai nostri obiettivi", ha integrato. Il sindaco di Pesaro non ha risposto alla sua segretaria, dopo i segnali di disgelo a seguito dell’affaire romano e il celeberrimo dossier presentato alla Schlein. Diversamente Ricci, sul confronto con Acquaroli, ha rincarato la dose, come si diceva poc’anzi: "Le Marche non hanno una rotta. Bisogna cambiare strada sulle politiche economiche, su quelle sociali e sanitarie. Rinnovo la sfida. Scelga lui la televisione". Sulle questioni interne al Pd, Acquaroli ha dribblato la domanda: "Cose loro, non guardo in casa d’altri. Io guardo a risolvere i problemi dei marchigiani e, sapendo che la prima parte della legislatura è stata fortemente condizionata dalla pandemia, le cose da fare sono ancora molte". Nonostante le Europee alle porte, che sia già iniziata la corsa alle Regionali 2025? Non è un mistero che Ricci sia tra i più quotati nel novero dei candidati possibili per sfidare – stavolta alle urne – lo stesso Acquaroli. Tempo al tempo. Prima la campagna elettorale. Lunghissima, ma già entrata nel vivo.
CronacaRicci e il confronto in tv: "Ha sbagliato elezioni: io ero candidato nel 2019". Ciccioli rilancia: "Sfidi me"