"La città da oggi è più ricca, può contare su una nuova struttura viaria che è il risultato del lavoro di una intera collettività che torna a far parte del nostro quotidiano e che vivrà a lungo con la città e per la città".
Orgoglio misto a emozione nelle parole del sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo, al momento della ‘riconsegna’ del Ponte San Carlo alla città. Tredici mesi dopo l’avvio dei lavori riecco l’infrastruttura che collega la periferia della città con il quartiere Minonna. E ieri la tanto attesa cerimonia della riapertura del ponte alla normale viabilità.
Al momento del fatidico taglio del nastro accanto al sindaco Fiordelmondo e al vice Samuele Animali autorità militari e religiose, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’assessora ai lavori pubblici del Comune di Jesi, Valeria Melappioni, l’assessore regionale Francesco Baldelli ("un costo complessivo di otto milioni – ha tenuto a ricordare - la metà a carico dalla Regione Marche") il presidente della Provincia, Daniele Carnevali, i titolari delle imprese che hanno portato a termine i lavori.
"Una infrastruttura strategica – ha detto il presidente Acquaroli - frutto del lavoro congiunto della filiera istituzionale che ha permesso, con il contributo importante di tutti, di restituire la viabilità alla città, al comprensorio e a tutta la comunità regionale. Jesi è una città importante dal punto di vista imprenditoriale, commerciale e dei servizi che sta per diventare sede di un grande insediamento logistico internazionale. Occorre una città fruibile e aperta, senza difficoltà di accesso, e grazie a questo ponte, infrastruttura all’avanguardia, struttura moderna e sicura, verrà garantita, insieme alla viabilità, la qualità della vita della comunità e il miglioramento del quartiere Minonna".
La cerimonia è stata una festa di Natale anticipata, allieta dalla banda musicale di Jesi, dalla presenza di Babbo Natale con slitta e sacco dei regali circondato dei bambini delle scuola Elementari Gemma Perchi.
"Un certosino lavoro di squadra del nostro ufficio tecnico – si compiace l’assessora Melappioni - cui mi sento di rivolgere un particolare plauso per la cura, la passione e la professionalità con cui ha seguito ogni centimetro quadrato di questa opera. Ora ci godiamo la festa, da domani (solenne promessa? ndr) cominciamo a pensare alle altre opere in città".
Per i cinquecento residenti di Borgo Minonna la fine di uno "splendido" isolamento non voluto, non cercato ma "sopportato, con encomiabile spirito civico e senso di responsabilità".
"Complimenti all’amministrazione comunale per la solerzia e il rispetto dei tempi – cosi Franco Centanni da 35 presidente della squadra di calcio vanto del quartiere ed espressione del senso di appartenenza di una piccola comunità - per non averci mai fatto mancare il necessario per la salute e la sicurezza, ambulanza e farmacia sono sempre stati presenti. Disagi? Per andare a lavorare a Jesi bisognava alzarsi almeno mezz’ora prima e prendere la superstrada la mattina alle 8 era un po piu complicato per via del traffico sopratutto quello pesante. Per il resto bene così, anzi, adesso che il ponte è tornato a funzionare e la strada per arrivare al campo è più breve, risparmierò qualcosa sulle spese viaggio dei giocatori".
Nota a margine: per tutta la durata della cerimonia sui lati opposti del ponte hanno stazionato centinaio di manifestanti con cartelli e manifesti contro la realizzazione dell’impianto Edison a Jesi. Uomini e donne, giovani e adulti, non una parola, un accenno di violenza, per oltre due ore solo un silenzio assordante. Di sicuro in tanti se ne saranno accorti...
Gianni Angelucci