
L’équipe guidata dal dottore Gianluca Grechi
Dopo un anno chiuso con una lieve flessione, è stato un gennaio record per i parti ‘jesini’. Sono stati ben 104 quelli registrati a gennaio all’ospedale Carlo Urbani, il record dell’ultimo quarto di secolo. Per trovare un dato simile infatti bisogna risalire indietro ai registri del 2001, quando però le nascite sul territorio nazionale e locale erano ben maggiori. "A gennaio del 2024 avevamo registrato 82 parti, quest’anno abbiamo superato i cento – spiega Gianluca Grechi, primario del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Carlo Urbani-. Dopo la chiusura del 2024 con un calo delle nascite, i numeri di gennaio ci fanno ben sperare. Se il buon giorno si vede dal mattino contiamo di superare i mille parti quest’anno, anche se il dato record di gennaio probabilmente è influenzato anche al fatto che molte donne che avevano la data presunta del parto a fine 2024 hanno dato alla luce i loro bebè alcuni giorni dopo, nel nuovo anno".
Il 2024 si era chiuso con 843 parti contro i 900 dell’anno prima. Il Carlo Urbani si è comunque confermato terzo punto nascita delle Marche, ma quest’anno si punta a migliorare, nonostante il gelo demografico nazionale e locale. Importanti novità sono in arrivo nell’ospedale jesino. "Stiamo lavorando - spiega Grechi - per allestire la terza sala parto e farlo diventare un luogo più simile alle mura domestiche, per una nascita demedicalizzata. Un po’ come partorire in casa ma in un ambiente protetto e sicuro, come l’ospedale".
Altra novità che potrebbe richiamare tante donne e famiglie in attesa di una nuova vita è l’introduzione della vasca per il parto in acqua. Un progetto sui cui il primario Gianluca Grechi sta puntando molto: "Sarebbe l’ultimo tassello di un ventaglio di servizi a disposizione delle gestanti e stiamo lavorando con la direzione dell’Ast per arrivarci" spiega lui stesso. Gestanti che oggi vengono anche da fuori provincia (soprattutto dal Maceratese e dal Pesarese) e sempre meno scelgono di spostarsi fuori regione (soprattutto Rimini, anche per via della possibilità del parto in acqua).
Tornando al record dei fiocchi rosa-blu di gennaio, questo potrebbe essere dovuto a più fattori ma certamente il Carlo Urbani, grazie anche al passaparola, si conferma ospedale di riferimento "per il parto senza dolore (la partoanalgesia garantita h24 dagli anestesisti guidati dal dottor Tonino Bernacconi, ndr), per la gestione ostetrica del basso rischio grazie alla grande professionalità della nostra squadra di ostetriche - evidenzi Grechi -, per la possibilità di parto naturale anche dopo il cesareo e per l’ambulatorio dedicato al rivolgimento del feto podalico per evitare il cesareo".
Con i nuovi numeri in netta controtendenza e vicini al numero mensile di dati dell’ospedale Salesi l’Ostetricia e Ginecologia riparte col sorriso puntando ad essere sempre più a misura delle gestanti.