REDAZIONE ANCONA

Raffineria Api, l’Ispra: “Gli impianti bloccati e quei cattivi odori? E’ colpa di due topi”

Così l’istituto ambientale ha risposto ai comitati falconaresi per il caso di agosto. “I ratti, rimasti folgorati in una cabina, hanno causato un cortocircuito che ha poi innescato anche l’accensione di tutto il sistema torcia”

La Raffinera Api di Falconara; nel tondo, l'assessore regionale Stefano Aguzzi

La Raffinera Api di Falconara; nel tondo, l'assessore regionale Stefano Aguzzi

Ancona, 4 ottobre 2024 – Due topi, rimasti anche folgorati, avrebbero causato un cortocircuito tale da fermare diversi impianti di produzione all’interno della Raffineria Api e scatenare il fenomeno odorigeno di idrocarburi avvertito pesantemente dalla popolazione di Falconara alla fine di agosto. Lo dice l’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, a cui si sono rivolti i comitati ambientalisti falconaresi, Mal’aria, Ondaverde e Falcatraz, dopo le forti puzze segnalate il 27 e il 28 agosto scorsi con tanto di accensione della torcia che caratterizza il sito dell’impianto petrolchimico Api nel comune di Falconara.

L’Ispra, che ha risposto via pec sia all’avvocato dei comitati Monia Mancini che al ministero dell’Ambiente, all’Arpam, all’Ast di Ancona, al comando dei vigili del fuoco e a quello dei carabinieri, il nucleo operativo ecologico e quello per la tutela ambientale, ha fornito nero su bianco le indicazioni al quesito che chiedeva verifiche e accertamenti per “l’attivazione del sistema torcia raffineria del 27 agosto 2024 e segnalazioni dei cittadini per aria ammorbata da gas/idrocarbuti nella mattinata del 28 agosto 2024 e poi nei giorni a seguire con pesanti zaffate di odori di idrocarburi a seguito di vento maestrale”. Per farlo ha preso atto “del contenuto della nota del Gestore di Api Raffineria di Ancona di riscontro alla richiesta di informazioni sull’episodio odorigeno nonché delle comunicazioni pervenute da Arpa Marche e da Ast”.

Raccolte le informazioni necessarie l’Ispra ha rilevato come la mattina del 27 agosto, alle 8.24, è intervenuta la squadra di primo intervento per del fumo proveniente dalla cabina elettrica F/F1. Il quadro elettrico era disalimentato per protezione di massima corrente. Aperto il box “è stata riscontrata la presenza di due ratti folgorati quale causa del cortocircuito tra fasi verso terra che ha determinato l’intervento delle protezioni di massima corrente”. E’ seguito un forte sbalzo di tensione “che ha determinato la fermata di altri impianti di produzione non direttamente alimentati dalla cabina F/F1”. Sono state fermate una quindicina di unità. Il Gestore di Api, come da prescrizione Aia, “ha dato comunicazione dell’evento accaduto – continua l’Ispra – a tutti gli enti e ha avvisato che avrebbe dato seguito alle procedure di accensione e messa a regime degli impianti che, in conseguenza dell’evento sopra descritto, erano stati fermati in sicurezza. Nella nota ha altresi specificato che sarebbero entrate in esercizio le torce di stabilimento”. L’Ispra sottolinea anche come l’Api, dopo la segnalazione dei vigili urbani, ha effettuato i controlli verificando “l’assenza di sorgenti odorigene anomale”.

I comitati, in una nota congiunta, criticano le dichiarazioni dell’assessore regionale all’Ambiente Stefano Aguzzi che in consiglio regionale aveva detto come le esalazioni “sarebbero derivate da impianto di produzione di bitume”. Critiche anche per le modalità dei sopralluoghi degli enti dopo le puzze avvertite perché “il monitoraggio pubblico di una delle più grandi raffinerie italiane viene effettuato se non a caso a naso”. Riferito questo anche ai gas combusti in torcia “non affidato a terzi ma a bontà del gestore”. Domani, alle 15.30, manifestazione degli ambientalisti davanti alla Raffineria.