Ancona, 12 dicembre 2024 – Non accetterebbe il provvedimento assunto dal suo Ordine professionale, l’Ordine degli psicologi delle Marche dal quale è stata radiata, Manuela Bargnesi, finita al centro delle polemiche dopo aver sostanzialmente preso le difese del killer di Alessandra Matteuzzi (56 anni), l’ex calciatore di Senigallia Giovanni Padovani (28 anni, poi condannato all’ergastolo anche in appello per il brutale femminicidio del 23 agosto a Bologna), in un video su TikTok, definendolo “soggetto fragile, volto alla depressione” e addirittura “caduto nella trappola della relazione abusante”.
Il caso che sta facendo discutere l’Italia intera, è esploso dopo il provvedimento del Consiglio disciplinare marchigiano, che ha contestato alla psicologa alcune esternazioni, tra dicembre 2023 e gennaio 2024, nei filmati pubblicati sulla celebre piattaforma multimediale. In un’intervista di ieri al quotidiano online de ‘La Stampa’, Bargnesi ha riferito di aver “sempre agito in buona fede” e non crede “di aver infranto il Codice deontologico”.
Motivi per i quali, a domanda del giornalista, ha risposto che presenterà “ricorso in appello. Ci sto lavorando – ha aggiunto – con il mio avvocato e potremo parlarne tra una decina di giorni”. L’Opm le ha contestato l’uso dei social, quale veicolo per riportare e discutere della propria attività professionale, ma anche presunte violazioni di nove articoli del Codice deontologico stesso: dal segreto professionale al principio di responsabilità. Così facendo, per l’Ordine marchigiano – si è letto nella sentenza – avrebbe agito “senza il minimo rispetto per la dignità professionale, violando con il suo comportamento il decoro e rappresentando in maniera deplorevole la professione di psicologo”, tanto da aver “gravemente compromesso la propria reputazione e la dignità dell’intera categoria professionale”.
A denunciare l’accaduto, si ricorderà, era stata la sorella della vittima, Stefania Matteuzzi, assistita dall’avvocata Chiara Rinaldi. Denuncia dalla quale è scaturita la radiazione dall’Ordine. Sempre ieri, nell’intervista a ‘La Stampa’: “Aveva pensato che la sua presa di posizione potesse ferire i famigliari di Alessandra Matteuzzi, che l’hanno poi denunciata?”, la domanda del cronista. Cui è seguita questa risposta di Bargnesi: “Assolutamente no. Anzi, me ne dispiace molto. Per questo, voglio esprimere loro tutta la mia vicinanza”. La psicologa, nel tracciare un profilo di Padovani durante i colloqui in carcere, ha precisato che quei colloqui erano avvenuti in quanto lei era “consulente di parte, per la sua difesa al processo”.
E sull’amicizia pregressa con Padovani, ha detto “non parlerei di amicizia, no. Ma è vero che lo conoscevo, perché abitiamo nella stessa città”. Ovvero, Senigallia. Altro passaggio rilevante sarebbero quelle parole espresse dinanzi al Consiglio disciplinare dell’Ordine, al quale avrebbe ribadito che il suo intento era solo quello di fare prevenzione su tutti i casi di femminicidio, non certo giustificare l’accaduto. Come noto, ora, la psicologa Bargnesi avrà la possibilità di ricorrere presso il Tribunale di Ancona. Ma la posizione dell’Ordine degli psicologi delle Marche è parsa fin troppo chiara. Tanto che si è arrivati ad una decisione, quella della radiazione, che ha fatto il giro dell’Italia.