Da quel "contentino" mormorato da alcuni genitori all’uscita dalle tre ore di Commissione consiliare scuola, a una nota (al vetriolo) in cui criticano aspramente l’operato dell’amministrazione per l’affaire asili nido, le cui rette, per loro, appaiono ritoccate verso l’alto rispetto ai territori del circondario, e in cui contestualmente bollano come insufficienti le misure assunte per andare incontro alle loro esigenze. L’incipit del pensiero di mamma e papà è tranchant: "Contrariamente a quanto comunicato dal Comune, l’esito del confronto è stato quanto mai deludente e insoddisfacente". Ma non si dicono particolarmente sorpresi perché "a più riprese avevamo chiesto un confronto diretto con il sindaco Stefania Signorini, senza però ottenere udienza", lamentano. E nel merito dei provvedimenti descritti dall’assessore alle Politiche scolastiche Elisa Penna, secondo la quale – invece – si è compiuto un importante passo in avanti per garantire un servizio più vicino alle esigenze dei cittadini, si mostrano altrettanto duri: "L’assessore Penna ci ha comunicato che eviterà alle famiglie di far pagare il costo del pasto (pari 5 euro e 50 centesimi al giorno) solo ed esclusivamente quando i bambini sono assenti dal nido per almeno cinque giorni consecutivi e dietro presentazione del certificato medico – proseguono i genitori –. Teniamo a precisare che se un bimbo è assente, il Comune non sostiene alcun costo relativo al pasto che ci viene imposto di pagare".
Punto due. "In secondo luogo, la proposta di modifiche alle rette per gli orari 7.30-13 e 7.30-14.30 è anch’essa irrisoria – insistono le famiglie –, sia perché se ne prevede l’applicazione solo da settembre 2025, sia perché i costi delle rette restano talmente alti che qualsiasi confronto con i Comuni limitrofi risulta impietoso". Ne hanno per tutti, dopo la Commissione che ha visto proprio una partecipazione cospicua di genitori. Per loro, infatti, sarebbe andato in scena "il solito siparietto autocommiserativo, relativo al deficit di bilancio causato da debiti contratti 20 anni prima da altre amministrazioni: tiritera ripetuta sia dall’assessore Penna che dalla presidente del Consiglio comunale De Luca". Ma nonostante questo, "sui social vediamo tutt’altro che commiserazione da parte del sindaco: Falconara viene presentata in ripresa e l’obiettivo dichiarato è quello di ripopolare la città". Per le famiglie, però, "la realtà è ben diversa: far nascere un figlio qui significa affrontare spese di gran lunga superiori rispetto agli altri Comuni e questa amministrazione ne è la prima responsabile".