"Il caos al pronto soccorso di Torrette è figlio di una carenza di medici del 35-40%. E poi c’è un altro problema: il grosso dei pazienti che si rivolge al pronto soccorso sono codici bianchi e verdi che lì non dovrebbero mai arrivare. Serve un filtro. L’attivazione di Case della Salute e Ospedali di Comunità ci aiuterà molto". A dirlo è l’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, all’indomani dell’ennesima giornata difficile all’ospedale regionale di Ancona dove nel reparto delle emergenze i tempi di attesa sono stati lunghissimi e il massiccio afflusso di pazienti ha costretto alcune ambulanze a trasferire feriti e malati in altri ospedali del territorio.
Il periodo non è certamente dei migliori, ossia il clou delle vacanze estive, con la riviera anconetana che attrae migliaia di turisti che inevitabilmente alzano a percentuale di potenziali pazienti: "La domanda in estate aumenta a causa dei turisti in vacanza qui, ma ci stiamo organizzando e soprattutto riorganizzando. Superiamo queste due settimane, in particolare quelle a cavallo di Ferragosto e il peggio sarà alle spalle – ha aggiunto l’assessore Saltamartini – Poi pensiamo alle notizie positive che arrivano sul tema. Mi riferisco alle risorse che verranno stanziate dal Governo sul fronte delle liste d’attesa con un Decreto Legge ad hoc emanato pochi giorni fa. Un documento che di fatto ci dà il via libera all’assunzione di personale per una percentuale di circa il 15% in più. Uno strumento molto importante per combattere le attese. Credo che dal prossimo autunno la stagione peggiore su questo fronte sarà alle spalle e presto diventerà un vecchio e lontano problema. I temi spinosi della carenza di medici, il tetto di spesa potrebbero presto essere risolti e nel medio-lungo periodo vedremo i benefici delle borse di studio attivate dalla Regione Marche per le varie specialità mediche. Ne sono certo, nel giro di pochi anni il problema del personale medico potrebbe essere risolto".
Il presente però racconta un’altra situazione per ora: "In effetti il sistema dei pronto soccorso è in crisi proprio a causa della carenza di medici. C’è scarsa appetibilità del settore della medicina d’urgenza. Lei pensi che sulle 150 borse di specializzazione che la Regione finanzia ogni anno il numero di medici che decidono di approcciarsi all’area dell’emergenza-urgenza è molto basso. Dovremo lavorare tutti, a ogni grado e livello, per aumentare il trattamento economico del personale di pronto soccorso legandolo al contratto nazionale del lavoro, altrimenti non c’è soluzione. Non riusciamo a trovare medici per coprire le postazioni territoriali del 118, al punto che dovremo attivare sempre di più Potes con infermieri e non più medici".
Duro il consigliere regionale del Pd, Maurizio Mangialardi: "Pazienti, spesso anziani, in attesa sulle barelle per ore e in alcuni casi per giorni. Altri dirottati verso gli ospedali di Jesi e Senigallia che vivono già situazioni al limite. Un sistema già al collasso, che si regge solo sull’encomiabile abnegazione di medici e infermieri. Si tratta di incompetenza o rassegnazione da parte della giunta regionale?".