RAIMONDO MONTESI
Cronaca

Promenade nella storia. Svolta Anfiteatro romano: il via alle visite da aprile: "Poi restauro e altri scavi"

Intervista al direttore Luigi Gallo: "Entra nella galassia dei grandi musei"

Intervista al direttore Luigi Gallo: "Entra nella galassia dei grandi musei"

Intervista al direttore Luigi Gallo: "Entra nella galassia dei grandi musei"

Si apre una nuova era per l’Anfiteatro romano di Ancona. Dopo decenni di degrado e cancelli chiusi, nel peggiore dei casi, o di aperture a singhiozzo ed eventi sporadici, nel migliore, uno dei simboli della città si appresta a vivere un momento di svolta che potrebbe segnarne il futuro in modo decisivo (si spera definitivamente). Il sito, come recita una nota della Direzione Regionale Musei Marche, "da qualche giorno è entrato nella ricca costellazione diffusa sul territorio nazionale dei Musei italiani". Insieme all’evidente valore archeologico e storico-architettonico, l’Anfiteatro di Ancona rappresenta bene il concetto di paesaggio culturale: la mano dell’uomo ha infatti modellato nei secoli la sella fra il colle Guasco e il colle dei Cappuccini, in piena connessione con la sua morfologia e le sue visuali uniche fra terra e mare, che si colgono a pieno dal punto di osservazione sul cammino di ronda dell’ex carcere, vertiginosa promenade fra storia e paesaggio, fra Adriatico e prospettiva urbana.

E’ il direttore Luigi Gallo a spiegare che "nel corso degli ultimi anni la Direzione Regionale Musei Nazionali Marche ha posto particolare cura nella valorizzazione delle sedi espositive e delle collezioni in esse contenute, intreccio di vicende e opere che contribuiscono in modo rilevante alla storia del patrimonio e dell’identità regionale. L’Anfiteatro romano è un importante tassello di questo percorso e restituisce ai cittadini e ai visitatori di Ancona lo spaccato di un periodo cruciale della storia della città".

Direttore, cosa c’è nell’immediato futuro di questo sito così importante per la storia e l’identità del capoluogo marchigiano?

"A partire da metà aprile inizierà una serie di aperture al pubblico. Ne organizzeremo una alla settimana durante il periodo primaverile. Vedremo come andranno le cose, quale sarà l’affluenza di pubblico, e su questo ci baseremo per le aperture d’estate, periodo più ‘difficile’ per via del caldo. Va detto che, finora, ogni volta che l’Anfiteatro romano è stato aperto la risposta da parte dei cittadini è stata entusiastica".

E a livello più ‘strutturale’ cosa prevedete di fare?

"Il lavoro iniziato proseguirà nel corso dei prossimi mesi. E’ stato elaborato un ampio progetto di restauro e valorizzazione del monumento antico, in modo da rendere accessibili tutte le sue particelle, per offrire una visione quanto più completa e stratificata della città, resa ulteriormente possibile dalla prossimità con il Museo Archeologico nazionale, dove poco più di un anno fa è tornata visibile una rinnovata sezione museale dedicata all’età romana".

E’ ipotizzabile dire quando l’Anfiteatro romano sarà completamente riqualificato e visitabile nella sua interezza?

"L’idea è quella di affrontare, nel corso degli anni, un grande lavoro di valorizzazione che riguarda sia il proseguimento degli scavi sia il rendere l’anfiteatro un luogo della cultura pienamente accessibile a tutti. Servirà del tempo per costruire un finanziamento e un progetto, ma l’intenzione è quella di cominciare da subito. Non dimentichiamo che finora il sito non è mai stato aperto in modo regolare, ma solo in occasioni speciali". Tra queste occasioni ci sono stati alcuni concerti e spettacoli teatrali. Anche questi eventi avranno una continuità, come le aperture?

"Con il Comune c’è l’idea di prevedere una serie di iniziative, in modo che la valorizzazione dell’anfiteatro sia un momento importante anche nel rapporto tra Direzione Regionale Musei Marche e l’Amministrazione cittadina, nel pieno rispetto delle rispettive competenze".

Ancona ha l’Arco di Traiano, l’Anfiteatro e la sezione romana del Museo Archeologico da lei ricordata. E’ un modo per chiudere il cerchio, cioè di rilanciare Ancona come ‘città romana’, anche dal punto di vista turistico?

"Ancona è veramente tante cose. Sarebbe limitante puntare solo su un aspetto. Riguardo all’Ancona romana ho sottolineato appunto come fosse importante che la valorizzazione dell’anfiteatro si accompagnasse anche ad una visita al museo, dove da pochissimo è stata aperta la sezione dedicata appunto all’epoca romana".

Secondo alcuni Ancona è sottovalutata come città d’arte. Lei, dall’alto delle sue competenze cosa direbbe? Tra l’altro non essendo anconetano non può essere tacciato di ‘campanilismo’...

"Io non sono anconetano, ma sono molto affezionato alla città di Ancona e sono convinto delle sue potenzialità, tanto è vero che con il Comune ho da sempre ottimi rapporti. Nello specifico, ad esempio, mi sono occupato del progetto di riallestimento della Pinacoteca civica e della mostra attualmente in corso ai Musei Capitolini di Roma, che ha avuto moltissimo successo, con le pale d’altare di Ancona. C’è tutta una sezione dedicata alla città, molto importante per quel che riguarda la promozione turistica. Credo che Ancona abbia degli atout straordinari e sono convinto che saprà fare del suo meglio per valorizzarli".