Processione con protesta, ieri alla festa del mare, quella dell’Ambasciata dei Diritti. L’associazione si è presentata al molo Rizzo, dove alle 10.30 era in partenza il rimorchiatore Elisabetta con le autorità civili e religiose, per il tradizionale lancio della corona d’alloro in acqua in ricordo delle vittime del mare. Una trentina di manifestanti, c’erano anche i richiedenti asilo che dormono in spiaggia al Passetto, hanno srotolato uno striscione per contestare la nuova ordinanza comunale anti bivacchi. Per loro il provvedimento firmato la settimana scorsa toccherebbe da vicino immigrati e senzatetto, spesso accampati all’aperto. Lo striscione riportava questa frase: "Salvare dal mare e dalla strada. Meno ordinanze, più accoglienza". Qualcuno reggeva cartelli con scritto: "Volete decoro? Garantire accoglienza e una vita dignitosa".
La breve protesta non era autorizzata (non sono stati chiesti permessi a manifestare). Il materiale è stato fatto togliere dalle forze dell’ordine presenti. Si è proceduto anche ad identificare i presenti. Eventuali denunce sono al vaglio. Il questore Cesare Capocasa è rimasto a parlare con i portavoce dell’Ambasciata dei Diritti che lamentavano procedure lente per i richiedenti. Il sindaco Daniele Silvetti, ha commentato poi l’iniziativa a bordo del rimorchiatore, partito in mare per la processione: "L’ordinanza bisogna leggerla - ha spiegato - se no si fa solo demagogia, non è per gli stranieri ma per tutti. Ancona è una città accogliente, lo abbiamo visto con lo sbarco dei profughi. Sui servizi la nostra asticella è alta ma il rispetto delle regole vale per tutti. Viene offerto un tetto a tutti ma poi c’è anche chi aggira questo e vuole tornare a dormire sotto le stelle. Noi siamo per l’inserimento e l’inclusione sociale".
Il prefetto Darco Pellos ha chiarito come l’ordinanza "è per il decoro della città" e si è detto disponibile "ad accogliere contributi da tutti per l’accoglienza dei migranti, anche da chi protesta". Il momento religioso per la Stella Maris, protettrice di chi sta in mare, è proseguito senza intoppi con la benedizione del vescovo Angelo Spina, le parole di don Dino Cecconi e i saluti del presidente della Stella Maris Mattia Pignataro. "Guardiamo il mare come grande opportunità di lavoro - ha osservato il vescovo - e non deve essere un luogo di morte. Dobbiamo anche custodirlo, non inquinarlo". Prima della processione c’è stata la messa al Duomo dove, durante l’offertorio, un pescatore (Franco Rubini) ha portato all’altare un cesto pieno di pesci.
Marina Verdenelli