Prima l’ira, poi il silenzio. Cronaca di una notte surreale tra delusione e speranza

Centinaia di tifosi davanti ai cancelli blindati dalla Polizia. Ieri sera la riunione della Curva. E intanto la Questura annuncia provvedimenti nei confronti di chi ha danneggiato la sede.

Prima l’ira, poi il silenzio. Cronaca di una notte surreale tra delusione e speranza

Prima l’ira, poi il silenzio. Cronaca di una notte surreale tra delusione e speranza

Un silenzio surreale. La naturale conseguenza dopo la rabbia sfociata, intorno alle 20, con l’ingresso nella sede di via Schiavoni, poi messa a soqquadro. Ma ancora più dell’ira all’imbrunire, a colpire è stato il silenzio tombale nel buio, tra gli oltre 200 tifosi presenti all’esterno della struttura. Tutti lì, uniti. Fino a oltre la mezzanotte. Quando è arrivata l’ambasciata dei rappresentanti della Curva Nord che, alle 23.30, erano stati convocati all’interno per gli sviluppi ormai noti ai più. All’uscita, l’adunata e il racconto. Quei 450mila euro, cercati dal mattino del 4 giugno, Nocelli e compagnia li avrebbero trovati proprio all’ultimo. Non si sa come, non si sa perché. L’espressione ricorrente: "Un acquirente misterioso". Che, però, avrebbe voluto la società a zero essendone diventato, a tutti gli effetti, il socio di maggioranza. E poi un sibillino "vedremo domani". E in quel vedremo domani, ovvero ieri, c’era la consapevolezza di chi ha proverbialmente macinato chilometri per un ideale. Ma anche di chi ne ha vissute tante, troppe nella travagliata storia biancorossa. C’era la delusione di un ennesimo e imminente salto nel vuoto, dopo tre precedenti fallimenti sulle spalle. Poi, però, l’orgoglio gridato a squarciagola: "Noi siamo anconetani". Una virtù, visto l’attaccamento e l’amore nel sostenere, nonostante tutto, la Dorica. Quello il rompete le righe, prima di una notte da incubo e un risveglio ancora più brutto. Nelle ore precedenti, invece, la furia di alcuni ultras era culminata con una scrivania ribaltata, nella stanza di Alberto Virgili e Leonardo Scodanibbio, e una vetrata in frantumi. Ultras poi allontanati dalla Digos. Fuori, invece, anche il lancio di una bomba carta e alcuni fumogeni, prima della mediazione del personale della Questura, presente anche con il Reparto mobile di Senigallia, oltre ad altre forze di polizia. Insomma, si è scongiurato il peggio nonostante un clima tesissimo. Dagli uffici di via Gervasoni, il questore Cesare Capocasa ha tuttavia riferito che "ogni responsabilità verrà comunque perseguita, sia per quanto riguarda il danneggiamento degli uffici", "sia per il lancio di artifizi pirotecnici". Il personale della Digos e della Polizia scientifica, che avrebbero filmato diversi eventi nella serata, stanno infatti già procedendo alle identificazioni. Passata un’altra giornata di passione, la Nord si è radunata anche ieri sera fuori dal PalaRossini. Da quanto sarebbe emerso, non sarebbero prese in considerazione ipotesi di ulteriore fusioni o rilevamento di altre matricole, vista gli ultimi eventi.